L’idea di dare vita al ciclo di mostre intitolato “Avveduti” all’interno del negozio di cui è titolare Vania Vidotto è nata nel 2012, grazie a un’amica che lavora per la Biennale di Venezia, con l’obiettivo di collocare opere contemporanee fuori dai circuiti tradizionali. «Da quel primo spunto iniziale – spiega Vidotto a b2eyes.com - abbiamo pensato di creare un progetto più articolato. Ogni anno abbiamo scelto un filone, ad esempio la street art o il punto di vista sulle cose dei bambini. Quest’anno il tema è “Tra ordito, trama e motivo grafico”, incentrato soprattutto sul mosaico». La città di Spilimbergo, infatti, non solo è sede della Scuola Mosaicisti del Friuli e di una rassegna biennale dedicata alla tecnica musiva, ma dal 18 al 21 maggio ospiterà il quindicesimo Congresso dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei.
«Per tale motivo, diversamente dalle edizioni precedenti, in cui abbiamo creato un evento in negozio all’inizio di ogni ciclo espositivo, quest’anno abbiamo voluto cambiare modulo legandoci a questo appuntamento di rilevanza internazionale: ne organizzeremo uno solo, a maggio, in un locale particolare di Spilimbergo dove esporrà un marchio di occhiali e una mosaicista creerà opere dal vivo – sottolinea Vidotto - Attualmente stiamo definendo gli accordi con Lozza Sartoriale e delineando i dettagli del piano di comunicazione, che come di consueto prevederà inviti personalizzati, sms, l’utilizzo di Facebook e del nostro sito». Sei sono gli artisti che espongono presso Ottica Visus per la rassegna 2016: Giacomo Briano (le cui opere sono state ospitate in negozio dal 13 febbraio al 5 marzo), Nicolas Magnant (attualmente in mostra fino al 2 aprile) e, a seguire, i mosaicisti Cristina de Leoni, Moysa Mosaics, Ivana Monasso e Federica Pagnucco. «I primi due artisti rientrano nel tema del motivo grafico, ma non realizzano mosaici, bensì sculture, quadri e pannelli con la carta – precisa l’ottica friulana – Entrambi hanno voluto anche personalizzare per noi alcune opere (nella foto), traendo ispirazione dal mondo dell’ottica, che richiamano gli ottotipi e le tavole di Ishihara». Ma qual è l’obiettivo che, come imprenditrice, si prefiggeva Vidotti quando ha deciso di portare l’arte nel suo centro ottico? «L’idea iniziale era creare più passaggio e interesse verso il punto vendita, oltre che, valorizzando il talento altrui, anche migliorarne l’aspetto estetico, perché ogni volta si crea, dalla vetrina all’interno, un negozio più bello e coinvolgente – conclude Vidotti – Da parte della gente c’è curiosità e attenzione, ma ancora è timida nel varcare la porta perché pensa di dover per forza fare un acquisto. Tuttavia vedo sempre più persone che vengono a guardare le opere in vetrina: mi auguro che, continuando con questo progetto, si abituino e facciano il passo ulteriore. A ogni modo è un bel percorso, di cui sono convinta e su cui insisto, sia per cultura mia sia per offrire a chi lo desidera delle iniziative diverse, per cui non è necessario andare nelle città grandi: anche nei centri più piccoli come il nostro ci sono tante proposte e attività culturali, basta saperle cogliere».
N.T.