L’amore per l’ottica non è nato “a priori”, Paolo Baronil’ha sviluppato strada facendo, a partire dagli studi a Vinci. «Sono moltocurioso, ho sempre bisogno di nuovi stimoli: quando mi sono avvicinato a questocampo e ho scoperto il mondo della visione, mi sono appassionato totalmenteall’incredibile complessità del corpo umano e dell’occhio e ho avuto ildesiderio di andare sempre più in profondità», racconta a b2eyes.com Paolo Baroni (nella foto),fondatore e socio di maggioranza dell’omonimo centro ottico. La spinta aintraprendere questo percorso in realtà è stata la voglia di proseguire ilcammino iniziato dalla madre Maria, diplomata ottica. «Provengo da una famiglia digioiellieri e all’epoca era abbastanza comune che le oreficerie avessero ancheuna parte dedicata all’ottica, ma nel nostro negozio era molto marginale –prosegue il professionista laziale - Dopo gli studi ho deciso di aprire,nell’ottobre del 1986, il mio centro accanto all’attività dei miei, con lavolontà di diversificare e intraprendere un nuovo percorso». Oggi OtticaBaroni, associata GreenVision, si trova nella stessa sede in cui è nata 30 annifa, a metà strada tra Roma e il litorale di Ostia: 70 metri quadrati, duevetrine e quattro dipendenti, propone un’offerta che accanto ad alcune lineecommerciali è concentrata sull’occhiale di ricerca. «Ho sposato questo tipo diprodotti spinto dalla passione per le cose belle, uniche e di qualità: hoscelto di non competere sul prezzo, ma di puntare su occhiali che soddisfino larichiesta di un cliente in cerca di qualcosa che lo differenzi dalla massa,oltre che su un elevato standard di professionalità» aggiunge l’ottico. La festa per celebrare i trent’anni si è svolta sabatoscorso, e tra i tanti amici e clienti ha visto anche la partecipazione dell’attoreStefano Masciarelli. «Nostro amico e cliente è stato anche il grande FrancoCalifano, che negli ultimi dieci anni della sua vita ha portato i nostriocchiali, pure sulla cover del suo ultimo cd – racconta Baroni – Quando venivain negozio c’era un grande fermento di persone che volevano foto e autografi.Nella scelta della montatura aveva sempre una preoccupazione fondamentale: chefosse “da uomo” e non lo facesse apparire effeminato. Era un clienteesigente, gli piaceva essere servito in modo diverso da tutti gli altri. Illaboratorio con cui lavoravamo aveva anche ribattezzato la tonalità blu sfumatadelle sue lenti blu Califano, che lo identificava immediatamente».
N.T.