«Ho deciso con coraggio di rimettermi in gioco, in un momento in cui aprire una nuova attività è un atto eroico, perché bisogna caricarsi un magazzino, combattere la concorrenza, trovare i fornitori giusti, che siano collaborativi – spiega a b2eyes.com Silvana Miotto – Fino a 5 anni fa ho gestito una catena di 28 negozi a marchio Superottica, in seguito ho lavorato come consulente nell’organizzazione di punti vendita di ottica. L’anno scorso ho tentato una nuova avventura professionale che si chiamava Ottico a domicilio, rivolta alle case di cura per anziani, che è naufragata per una serie di filtri, soprattutto burocratici, che è difficile abbattere. A quel punto ho detto basta e ho preso la decisione di mettere su un mio negozio». La scelta di dove aprire è caduta su un minuscolo locale attorniato da esercizi commerciali cinesi e indiani, in una piccola calle vissuta dai veneziani, in pieno centro storico, dove Miotto porta avanti quella che definisce la sua sfida, proponendo prodotti non griffati, ma di qualità. «È uno spazio di appena 17 metri quadrati (nella foto, la vetrina) – spiega l’ottica – che ho attrezzato con sala refrazione e tutto l’occorrente tecnico. Il mio obiettivo è lavorare bene sul vista, laddove a Venezia molti ottici si concentrano più che altro sul sole, rivolgendosi a una clientela composta da turisti. Io, invece, punto ai locali, che per buona parte sono anziani, e anche ai turisti, che magari acquistano lo stesso la montatura da vista perché è nuova, diversa da ciò che trovano nel loro paese, facendo poi realizzare successivamente le lenti una volta rientrati in patria».
A partire da questa settimana, il negozio propone anche le creazioni di un’azienda orafa vicentina. «Mi sto attenendo al concetto di chilometro zero, sia per quel che riguarda le montature, realizzate da un paio di aziende del Triveneto, sia per i gioielli, offrendo articoli che non abbiano fatto il giro del mondo, artigianali ed esclusivi», conclude Miotto.
N.T.