Mangio mirtilli e vedo meglio

Una delle più gravi complicanze del diabete è la retinopatia diabetica e l'opacizzazione del cristallino, che costituiscono la prima causa di cecità negli individui in età lavorativa. Responsabile di queste alterazioni, unitamente alla generale compromissione microcircolatoria, è l'eccessiva trasformazione del glucosio intracellulare in sorbitolo, capace di provocare danno tissutale per effetto osmotico. Tale danno è tanto più elevato quanto più precocemente è insorto il diabete e si aggrava in presenza di obesità, ipertensione arteriosa, compromissione renale, gravidanza. Gli antocianosidi del mirtillo posseggono una notevole azione capillaro-protettrice e hanno una forte capacità inibente nell'enzima aldoso reduttasi, responsabile della trasformazione del glucosio a sorbitolo.
Come riferisce Sportweek di settembre, oltre ad agire sulla circolazione dell’occhio, di sicuro questo frutto può essere molto utile nell’emeralopia, detta anche cecità notturna, ossia nei casi in cui, verso sera, al calare della luce, non si vede più nulla. Questo perché la perdita di visone notturna può essere causata da una mancanza nella retina (in particolare nei bastoncelli) di una sostanza derivata dalla vitamina A, di cui il mirtillo è ricco.

D.d.S.

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