«Il comparto dell’eyewear è fortemente permeato da processi di design e a partire dalle nuove tecnologie e dalle nuove lavorazioni è in continuo movimento: un punto di vista privilegiato per poter anche trasmigrare esperienze da un settore all’altro, che io considero con grande interesse – spiega a b2eyes.com Luciano Galimberti (nella foto), presidente dell’Associazione Design Industriale dal 2014 e uno dei titolari dello studio di progettazione Bg+ di Milano - Inoltre è un settore che in parte anticipa e in parte cavalca le nuove tendenze e i nuovi linguaggi espressivi della società, del modo in cui ci si relaziona attraverso la propria immagine: un mondo di codici spesso anche contraddittori tra di loro, ma che per un designer è essenziale poter cogliere».
Tra gli elementi che hanno colpito Galimberti, quando per la prima volta l’anno scorso si è recato al DaTE, certamente c’era l’alto livello dei prodotti in mostra. «Ho trovato molto interessante anche la partecipazione straniera e soprattutto la trasversalità di dimensione degli espositori – aggiunge il presidente dell’Adi - Questo sottolinea ancora una volta il cambio di relazione tra la produzione industriale e l’artigianato: mentre prima gli artigiani erano in grado di realizzare solo piccole produzioni di nicchia, oggi con le nuove tecnologie, le stampanti 3D, i nuovi materiali anche realtà di dimensioni contenute possono accedere a numeri importanti. E al contempo le realtà più grandi possono accedere a personalizzazioni che un tempo erano improponibili per delle quantità consistenti».
Utilizzatore egli stesso di occhiali, ne possiede una varietà di esemplari in colori e fantasie differenti, tutti pantoscopici «ossia quanto di più classico ci sia, che ho scelto perché io mi rappresento in una forma minimale, semplice e rassicurante, ma di altissimo livello sotto il profilo tecnologico – dice Galimberti – Del resto non è la forma in sé a dare un occhiale di design, che nasce invece dall’insieme di due percorsi: una solida conoscenza tecnica e scientifica declinata poi in un linguaggio espressivo, in una narrazione contemporanea». In passato il presidente dell’Adi aveva sviluppato alcuni concept di occhiali sportivi per il windsurf, mai entrati però nella fase produttiva, e quello dell’eyewear è di certo un campo in cui gli piacerebbe realizzare dei progetti. Tra le tendenze più attuali, trova particolarmente interessante e innovativo il concetto di occhiale su misura, fatto con la stampante 3D. «Passare da un prêt-à-porter all’haute couture, l’idea di riuscire ad avere la calibratura perfetta, precisa e non una approssimazione di taglia mi sembra un grande passo avanti», conclude Galimberti.
N.T.