Al momento non è dato sapere quanti professionisti abbiano partecipato alla protesta simbolica, messa in atto mercoledì scorso dalle 11 alle 11.10. Fnof, il sindacato che riunisce circa quattromila ottici francesi e presieduto da Alain Gerbel, non ha ancora rilasciato dati ufficiali: sulla pagina Facebook dell’associazione sono, però, pubblicate un centinaio di immagini dei punti vendita con le serrande abbassate (nella foto, un esempio), inviate direttamente dai titolari, alcuni dei quali si sono fatti ritrarre con un cartello nero in mano che riporta la scritta “je baisse le rideau” (“giù il sipario”). A dare vita alla linea dura della categoria la creazione da parte del ministero della Salute francese di un osservatorio, Ocam, formato da importanti rappresentanti provenienti da diverse associazioni sanitarie del paese, con il compito di verificare i prezzi di vendita degli occhiali, le caratteristiche e la qualità delle attrezzature e il livello di copertura offerto da contratti sanitari integrativi. L’istituzione di Ocam è stata progettata in un decreto del novembre 2014 che disciplina il rimborso dell’acquisto degli occhiali, a seguito della decisione del governo di ridurne le spese. Ora dovrebbe partire ufficialmente la sua attività.
La Fnof, come precisa acuité.fr, il portale leader nel settore in Francia, non critica la creazione di Ocam, ma si interroga «sulla rapidità con cui è stato messo in atto questo organismo», si legge in un comunicato stampa dell’associazione diffuso prima della mobilitazione. Fnof ritiene, inoltre, inaccettabili alcuni punti previsti da Ocam che comporterebbero, tra gli altri, «l’incapacità dell’assicurato di ottenere informazioni sulla quantità delle sue garanzie e la violazione della libertà di scelta del professionista della salute e dell’equipaggiamento sanitario da parte del cittadino», sottolinea la nota.
F.T.