Basterebbe dire “sì”. L’approvazione dell’articolo 48 del Ddl concorrenza, già passato lo scorso ottobre alla Camera dei Deputati e licenziato qualche settimana fa dal Senato con oltre cento emendamenti, dovrebbe avvenire alla fine di marzo. Solo allora potrebbero aprirsi le porte dell’Italia, tra gli altri, a Walgreens Boots Alliance, colosso mondiale della distribuzione farmaceutica, oggi presente con oltre 13 mila punti vendita retail in 11 paesi e frutto della fusione nel 2014 fra la statunitense Walgreens e la britannica Alliance Boots. E le condizioni e l’interesse per l’investimento non mancano. A sottolinearlo è stato Stefano Pessina, numero uno della società con sede in Illinois, in occasione della tappa di metà gennaio a San Francisco, in California, di Italy on Move, iniziativa realizzata dall’Ice, l’Istituto per il commercio estero.
«Per un gruppo come il nostro c’è la possibilità di investire ovunque nel mondo, anche al Polo Nord – ha affermato Pessina durante l’evento, come riportato da Il Corriere della Sera e ripreso da altri media – La distribuzione dei farmaci in Italia è troppo frammentata: in Francia ci sono quattro società, in Gran Bretagna tre, in Italia cento. Molte sopravvivono, ma sono in difficoltà e il sistema rischia il collasso». Le farmacie di Walgreens Boots Alliance (nella foto, il punto vendita di Stratford, a Londra) oltre a vendere tutto quello che riguarda la salute e il benessere, prevedono spesso grandi reparti di ottica. Il format con corner ottico verrà eventualmente trasferito anche in Italia? «Walgreens Boots Alliance prende in considerazione le opportunità di crescita per l’azienda ovunque si presentino – spiega in una nota a b2eyes.com la sede italiana del gruppo, che si trova a Lavagna, in provincia di Genova - Tuttavia nel caso presente dell’Italia sarebbe prematuro commentare sull’eventuale decisione di investire nel paese e sulla forma che tale investimento possa prendere, dato che la legge sta ancora seguendo l’iter di approvazione parlamentare».
F.T.