Venezia, in mostra i primi filtri anti-UV

La mostra, organizzata in collaborazione con il Comitato Venezia, il Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, la Stazione Sperimentale del Vetro di Murano e Federottica Venezia, prende il via sabato 14 giugno, presso le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. È curata dall’ottico e optometrista veneziano Roberto Vascellari, appassionato collezionista che negli anni ha raccolto, in giro per il mondo, una preziosa serie di occhiali d’epoca. Obiettivo dell’esposizione è la divulgazione della storia dell’occhiale, in particolare nel capoluogo veneto, dove le vetrerie di Murano hanno dato i natali alle prime lenti per riparare gli occhi dal sole. Da studi recenti, effettuati dalla Stazione Sperimentale del Vetro di Murano, è risultato che le lenti originali del Settecento possiedono un’elevata proprietà di filtraggio per i raggi UV, nocivi per gli occhi: un dato particolarmente interessante, poiché questi sono stati scoperti soltanto il secolo successivo. Gli ottici veneziani quindi, spiega al nostro portale Vascellari, «avevano prodotto occhiali che proteggevano dalla radiazione ultravioletta 120 anni prima rispetto al resto del mondo». Tali lenti, di colore verde e sotto forma di occhiali o di ""specchi"" trasparenti, venivano usate dalle dame o dai bambini durante i trasferimenti in gondola e servivano a proteggere non solo gli occhi, ma anche la pelle, in un’epoca in cui l’incarnato diafano era un tratto distintivo delle classi più elevate.
In esposizione fino al 13 luglio ci saranno circa quaranta pezzi unici e rari: occhiali veneziani del ‘700 e vetri da gondola, provenienti da alcune collezioni private italiane ed europee, e un occhiale che si reputa sia stato di proprietà del Doge Alvise IV Giovanni Mocenigo (nella foto), poiché reca sul terminale delle aste e sull’astuccio lo stemma del casato di appartenenza del maggiorente veneziano. Questi pezzi saranno integrati con altri esemplari del Museo Correr, del Museo dell'Occhiale di Pieve di Cadore e con un quadro della Banca Popolare di Vicenza in cui, sul tavolino di fronte a un personaggio rappresentato, che si pensa possa essere il Goldoni, è poggiato un occhiale con asta ad asola, tipica veneziana. «Questa mostra ripercorrerà al tempo stesso l’evoluzione della protezione e quella dell’occhiale in sé, dal modello settecentesco ad arco alle prime astine tempiali», conclude Vascellari.
«Abbiamo deciso di dare il nostro sostegno a questa iniziativa perché Federottica non fa solo sindacalismo ma promuove anche la cultura, in particolare quella che riguarda la nostra professione. Che, come testimoniato dagli esemplari in esposizione, a Venezia era ben consolidata già nel 700 – commenta a b2eyes.com Carlo Ghiotto, presidente di Federottica Venezia – La mostra non è dedicata soltanto ad appassionati e addetti ai lavori, ma è inserita nel contesto più ampio del Museo Correr e questo è un modo di creare un percorso a 360 gradi, aperto a un pubblico internazionale, in cui l’occhiale è parte integrante della cultura italiana in generale e veneziana in particolare».
(N.T.)


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