Safilo guadagna tempo

Secondo il quotidiano MF, Safilo dovrebbe essere riuscita a convincere le banche sulla sospensione dei covenant, cioè del parametro secondo il quale il rapporto debito-ebitda dev’essere inferiore a 3,5, pena il richiamo del debito: nel caso di Safilo siamo, invece, oltre quota 6. A detta del Gazzettino, la chiusura della trattativa fra la famiglia Tabacchi che controlla la holding Only3T  e che detiene il 39,9% della capogruppo e le banche finanziatrici dovrebbe slittare di 4 o 5 settimane, non più a fine giugno come previsto in un primo tempo. Banca Intesa Sanpaolo, nello specifico, è quella che ha il pallino decisivo detenendo in pegno le azioni di Only3T a garanzia di 140 milioni di debito.
La vicenda Safilo va seguita giorno per giorno, ma ci è praticamente impossibile farlo tramite fonti dirette. L’azienda padovana, infatti, pur disponendo di ben 3 uffici stampa, uno interno e due esterni, tra corporate e prodotto, ha scelto di non commentare alcun passaggio della vicenda. Oggi poi, in occasione a Milano di una conferenza stampa Anfao di cui Vittorio Tabacchi (nella foto), numero uno di Safilo, è presidente, la stampa è stata invitata a non porgli domande in merito alla situazione dell’azienda. Dal canto suo il sindacato conferma quanto pubblicato dai giornali locali, cioè cassa integrazione straordinaria per i siti produttivi friulani e ordinaria per quelli veneti, in attesa di un prossimo incontro con i vertici del gruppo.
(red.)

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