Safilo: evitata l’emorragia di personale

Venerdì i rappresentanti sindacali di Femca Cisl, Filctem Cgil, Uilctem Uil e le Rsu hanno siglato l’accordo che prevede l’uscita volontaria di un centinaio di dipendenti tra gli stabilimenti di Safilo a Longarone e Santa Maria di Sala, dietro corrispettivo di un incentivo monetario: 68 interessano la fabbrica bellunese e il resto quella veneziana. «Questo significa che anche a Longarone i contratti di solidarietà non verranno rinnovati, ma che con le firme per la mobilità volontaria si evitano esuberi e licenziamenti – si legge in una nota di Safilo - Il gruppo sottolinea oggi la volontà di preservare e rafforzare il valore storico, l’expertise, la qualità manifatturiera nella produzione di occhiali dei propri stabilimenti italiani, come parte di una strategia di lungo termine, focalizzata sul prodotto. Questa strada sta dando i primi risultati di un incremento della produzione negli stabilimenti italiani».
«È stato compiuto un passo importante per il futuro. Andremo verso un impiego a pieno regime dei nostri stabilimenti di Longarone e Santa Maria di Sala, grazie a una soluzione socialmente sostenibile identificata lavorando costruttivamente con i nostri lavoratori e le rappresentanze sindacali – spiega nel comunicato Luisa Delgado, amministratore delegato di Safilo - Nello stesso tempo ciò ci consentirà maggiore efficienza e il rafforzamento della formazione e della riqualificazione delle nostre persone. In questo modo siamo stati in grado di evitare i mille potenziali esuberi negli stabilimenti italiani che erano stati annunciati due anni fa con la perdita della licenza Armani, cui hanno fatto seguito i contratti di solidarietà di prossima scadenza al 31 agosto. Il dialogo con i lavoratori e le rappresentanze sindacali è stato molto positivo e ci ha dato la possibilità di tenere conto delle esigenze personali dei lavoratori e delle loro famiglie e di trovare per tutti una soluzione equa e sostenibile».
Soddisfatto anche Giuseppe Colferai, segretario della Filtea-Cgil di Belluno, che ha seguito la vertenza. «Vista la situazione con cui siamo partiti due anni fa siamo molto contenti del risultato raggiunto: dai mille esuberi, frutto del mancato rinnovo delle licenze Armani, che avevano un peso del 15% sul fatturato, a 100 esuberi totali è un ottimo risultato. Anche Safilo è stata molto propositiva e in questi ultimi anni sono stati fatti numerosi investimenti che hanno dato un segnale positivo, registrati anche nei bilanci aziendali, come l’acquisizione di Polaroid e della licenza Fendi – ha commentato a b2eyes.com Colferai - Dal 1° settembre i due stabilimenti di Safilo torneranno, dunque, a essere quelli di due anni fa: i dipendenti seguiranno i regolari orari di lavoro» (nella foto la sede di Safilo a Padova).
F.T.
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