Perché Trisottica ha deciso di investire in Vecellio

Righes è uno dei cinque soci che guidano Trisottica, azienda trevigiana che da vent’anni lavora acetato pantografato in prevalenza per società commerciali o per gruppi che non detengono la produzione della plastica, con il 50% circa dei ricavi oggi realizzati con clienti esteri. «Saranno una decina i dipendenti della ex-Vecellio che torneranno a lavorare nell’unità di Auronzo del Cadore (nella foto): abbiamo preferito puntare su di loro perché conoscono il prodotto e sono maestranze di qualità, ancora coordinate da Celestino Vecellio, che per 25 anni ha guidato un’impresa stimata sul mercato», afferma Righes, che all’interno di Trisottica si occupa del rapporto con i clienti e del coordinamento delle attività. L’imprenditore, bellunese di nascita ma trevigiano di adozione, ci tiene a far emergere un altro aspetto dell’operazione. «È già di per sé un fatto positivo che si torni a far vivere una realtà storica come è stata Vecellio – dice Righes – Se poi a metterlo in atto è una struttura di Segusino, significa che nel distretto del Cadore ci si crede ancora».
A.M.

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