Mikli si sente ancora il numero uno

Per Alain Mikli quello italiano è ancora un mercato importante, sul quale realizza una buona fetta dei 52 milioni di euro di fatturato annuo, il quarto dopo Francia (pari al 25% delle vendite totali), Stati Uniti e Giappone. In Italia si trovano vari shop-in-shop e pocket shop che presentano le novità del designer francese. «Questi format rimarranno il nostro punto di riferimento per garantire ancora più valore ai negozi di ottica che li ospitano, aiutarli a sviluppare ulteriormente le loro vendite e dare ancora maggiore soddisfazione al consumatore finale - spiega a b2eyes.com Dominique Alba, amministratore delegato del brand – Con un sofisticato software di geomarketing, del resto, siamo in grado di valutare dove si trovano i potenziali clienti finali e quindi decidere se e dove incrementare il numero di tali corner all’interno dei centri ottici». Quasi un anno fa è stato avviato anche il primo negozio con insegna Mikli in Italia, in corso Como a Milano. «Vogliamo essere presenti in tutte le capitali della moda – dice Alba – Oggi ne abbiamo 25 su scala mondiale, intendiamo portarli a 50 nel giro di 3 o 4 anni».
Il ceo di Alain Mikli è consapevole che i prodotti del marchio sono in grado di suscitare già forti emozioni al consumatore finale; ma risulta altresì convinto che la forza e le potenzialità dell’acetato gli vadano spiegate meglio e di più. «Per farlo bastano 15 minuti di formazione per ognuno dei nostri agenti e pochi minuti da parte dell’ottico nei confronti del suo cliente – sottolinea Alba - Incrementeremo peraltro anche i budget destinati alle pubbliche relazioni e alla pubblicità, recuperando risorse dagli investimenti negli stand fieristici, come è accaduto in occasione dell’ultimo Silmo, esponendo in un Museo nel cuore di Parigi, e come potremmo fare anche al prossimo Mido».
A.M.

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