L’ottico? Deve ragionare come la boutique

“In Italia vogliamo raggiungere i 200 punti vendita entro il 2009 - ha detto a b2eyes.com Renato Merlo, titolare dell’azienda di Brescia, che in portafoglio vanta già licenze del calibro di Ermanno Scervino e Baci&Abbracci - Naturalmente si tratterà di centri ottici selezionati: oggi l’ottico è stanco di doversi tenere in negozio decine di marchi che non vende, spesso solo perché “costretto” da alcuni gruppi che ne detengono uno o due che vanno bene. Noi intendiamo proporre ai nostri clienti, che preferiamo chiamare partner, un vero e proprio rapporto di collaborazione, in maniera che possano concentrarsi e specializzarsi su pochi brand”.
Moa vuole perseguire questo obiettivo anche con l’introduzione di due marchi storici per l’occhialeria, che però negli ultimi anni hanno subìto alcuni alti e bassi. “Cliff Robinson è un nostro partner e amico, la nostra azienda produce da molto tempo brand vecchi e nuovi della sua società, come la stessa Judith Leiber o Champion, per cui ci ha chiesto di sviluppare quello che per lui è un sogno di lunga data: creare una divisione europea per Kata e Judith Leiber - spiega Merlo - Aveva tentato di farlo con la EyesOnEurope di Varese, guidata da Mauro Schena, ma allora non c’erano i numeri per sostenere un’iniziativa del genere. Poi c’è stato il matrimonio lampo con Visibilia, durato appena 6 mesi. Ora tocca a noi”.
Per avere successo dove altri hanno fallito, Moa Ottica punta su quelli che sono i suoi fattori vincenti. “Produzione di qualità, distribuzione attenta, assistenza di almeno 5 anni al cliente: è quanto garantiamo ai centri ottici, italiani ed europei, tanto che ci siamo già accollati il servizio post-vendita per gli occhiali già in circolazione firmati Kata e Judith Leiber”, afferma Merlo.
Ovviamente Moa Ottica non intende fermarsi qui. “L’acquisizione di questi due brand, unitamente all’eyewear di Scervino, ci consente di pensare a un piccolo polo del lusso nell’ottica, che sarà sicuramente sviluppato con ulteriori licenze, anche se per il momento vogliamo consolidare il business dei marchi attualmente in portafoglio”, spiega il titolare dell’azienda bresciana.
A.M.

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