Ipovisione: potenzialità per tutti, tranne che per gli ottici

Le novità delle conoscenze nel campo medico sono state ben illustrate dalla lezione magistrale di Ugo Menchini, professore ordinario di Malattie dell'Apparato Visivo a Medicina e direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell'Università di Firenze, e dalle relazioni dei suoi collaboratori. «Molto interessanti sono state poi le numerose relazioni che hanno toccato i temi della riabilitazione, in particolare le problematiche legate al movimento e all’orientamento (Giovanni Sato di Padova), alla guida (Roberto Volpe di Arezzo), alla lettura (Giovanni Giacomelli di Firenze) dei soggetti ipovedenti», dice a b2eyes.com Gianmario Reverdy.
La mattina del lunedì è stata dedicata agli ausili visivi, una tematica tutta d'interesse ottico con le relazioni sull’ingrandimento dell’immagine retinica (Giuseppe Migliori di Empoli), l’uso dei filtri e dei vari modelli di lampade (Silvano Abati e Alessandro Farini di Firenze) e di lenti studiate per favorire la fissazione eccentrica (Biagio Iurilli di Genova). Anche le due relazioni tenute dalle aziende, “L’informatica al servizio dell’ipovedente” della Itex di Roma e “Le nuove lenti fotoprotettive” della Eye Technologies di Milano, hanno mostrato quali orizzonti futuri si possono ipotizzare.
«Nel complesso un meeting di notevole interesse che, purtroppo, ha visto brillare l’assenza del mondo degli ottici, se si escludono i sempre presenti, non più di una dozzina di professionisti – commenta Reverdy – Certo, anche l’atteggiamento del servizio sanitario nazionale non aiuta a sviluppare tale interesse, viste le continue difficoltà messe in atto per accreditare un’attività verso l’ipovisione. Per di più negli ultimi mesi si è assistito a strani accordi fra alcune Asl e un’azienda per la fornitura diretta di ausili per ipovedenti, bypassando quindi il servizio professionale offerto dai centri ottici competenti. Tutto ciò non giova certo agli sfortunati utenti finali».
A.M.

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