Guerra: in Italia Luxottica tiene grazie agli investimenti fatti

«Questo primo trimestre segna un avvio forte e solido dell’anno, sostenuto da tutti i nostri marchi principali in tutte le geografie per noi più importanti – ha aggiunto Andrea Guerra (nella foto) - I risultati positivi dei primi tre mesi del 2013 confermano le nostre aspettative per il periodo e sostengono il nostro percorso verso un altro anno di crescita. Siamo riusciti a migliorare i nostri stessi risultati record sia di utile sia di fatturato, valorizzando gli asset unici e specifici del Gruppo e continuando a investire nei mercati ad alto potenziale e rapido sviluppo».
Se i mercati emergenti crescono al ritmo di quasi il 20% a parità di cambi, con punte del 30% per il Brasile, e il Nord America, la regione più importante per Luxottica, in Europa la società di Leonardo Del Vecchio viaggia, di fatto, a tre diverse velocità. «Nei paesi dell’Est siamo molto rapidi, in Europa continentale i risultati, superiori alle nostre aspettative, ci soddisfano pienamente, l’Europa mediterranea attraversa un momento difficile, ma in Italia teniamo grazie agli investimenti realizzati», ha spiegato Guerra.
Infine, per quanto riguarda i marchi Ray-Ban e Oakley mantengono i ruoli di capitani della “squadra” Luxottica. «Nel segmento premium e lusso è partito nel primo trimestre 2013 l’accordo di licenza con il Gruppo Armani e abbiamo avviato l’integrazione del marchio iconico Alain Mikli, che arricchisce la neonata divisione Atelier – ha ricordato ancora Guerra - Stiamo compiendo passi importanti del nostro percorso di sviluppo per fare di Luxottica sempre più il riferimento in un segmento di mercato dove prevediamo di crescere a doppia cifra nel 2013. Guardando ai prossimi mesi, continueremo a investire per la nostra crescita: i mercati emergenti, in particolare, saranno uno dei principali driver dello sviluppo, sostenuto da costanti investimenti in persone e marchi, e dall’espansione del Retail tramite acquisizioni e migliore penetrazione in canali già presidiati, soprattutto nel Sudest asiatico e in America Latina».
(red.)

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