Giorgio Sichel: perché ho deciso di lasciare

Presente in prima persona nel mercato dell’ottica da quasi 60 anni, proveniente da una famiglia già attiva nel settore prima della Seconda Guerra Mondiale, Giorgio Sichel avviò l’omonima azienda padovana nel 1996. Da allora, però, sono stati più dolori che gioie. I motivi? «Mi sono sempre fidato troppo delle persone e non c’è stato il cambio generazionale che la situazione avrebbe richiesto», spiega Giorgio Sichel.
I figli Silvio e Gianni, infatti, pur operando ancora nel comparto ottico, hanno preso strade diverse. A questo si aggiunga il lancio di due licenze impegnative in termini di royalty, come Pal Zileri e Fiorucci, e di alcuni nuovi house brand, ad esempio Anna Greco, di scarso appeal presso gli ottici. Il risultato è stato una costante perdita di denaro che ha trascinato con sé anche marchi di proprietà originali e innovativi, come Studioline e Ice Cream (nella foto). «Per vendere questi ultimi due brand e per l’ipotesi del lancio di un altro con il mio nome sono già in trattativa con un’azienda di occhiali – sottolinea l’imprenditore padovano – L’attività della Sichel&Sichel, comunque, andrà avanti sino alla fine dell’anno per garantire agli ottici attualmente nostri clienti l’assistenza e le riparazioni, nei limiti previsti al riguardo dalla legge».
A.M.

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