Federottica e Crems: sanità più vicina ai cittadini grazie ai centri ottici?

«Io e Renzo Zannardi, come portavoce del Consiglio di Federottica Milano Acofis, abbiamo pensato questo progetto e coinvolto la Federottica nazionale nel suo sviluppo – commenta in una nota Gabriella Pagani, responsabile Formazione e Università per Federottica Milano Acofis – Siamo molto soddisfatti della ricerca eseguita da Davide Croce e dal suo staff. All'interno di un report scientifico, che fotografa la situazione odierna nel campo dei servizi sanitari oftalmologici, si analizzano le potenzialità delle prestazioni professionali degli ottici optometristi aprendo prospettive future nel campo della sanità lombarda e nazionale».  Il “Report di analisi delle prestazioni degli ottici optometristi rimborsabili dal sistema sanitario regionale” parte, infatti, dalla considerazione che il servizio sanitario nel nostro paese è alle prese con un grave problema di sostenibilità. La popolazione che invecchia fa sì che la domanda di salute sia sempre più complessa e articolata, mentre le risorse sono sempre più limitate e lo Stato è obbligato a politiche di bilancio rigorose per tenere sotto controllo i conti pubblici. «Per far quadrare i conti, finora, si è adottata principalmente una politica di tagli e anche i cittadini hanno visto crescere il peso degli oneri loro imposti, con ticket che nel tempo sono diventati sempre più pesanti e con una spesa privata in crescita – si legge in una sintesi dello studio del Crems - All’interno di questo contesto, il centro ottico può rappresentare non solo un’infrastruttura essenziale al sistema salute del paese, ma una componente imprescindibile del tessuto sociale, essendo già capillarmente distribuiti sul territorio ed essendo già accreditati presso le Asl per la fornitura di ausili per l’ipovisione».
La proposta avanzata dalla ricerca si prefigge di definire le concrete modalità attuative delle nuove prestazioni erogabili da parte degli ottici optometristi. «L’attivazione generalizzata di tali servizi, già oggi forniti sul territorio in forma privata, potrà contribuire a garantire la sostenibilità del sistema in quanto tutti i cittadini potranno accedere a prestazioni di alto valore sociosanitario tramite il centro ottico più vicino – prosegue il documento - Infatti, la figura dell’ottico optometrista potrebbe essere molto preziosa per le peculiari competenze, la formazione universitaria e la già menzionata capillarità sul territorio. Sarà fondamentale il confronto con i referenti regionali per individuare insieme le soluzioni normative ed economiche idonee a favorire la partecipazione attiva dei centri ottici al processo di territorializzazione dell’assistenza, per portare la Sanità più vicina ai cittadini, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità del sistema». Tra l’altro, secondo la ricerca del Crems, l’accreditamento dei centri ottici, moltiplicando le possibilità di accesso, contribuirebbe a ridurre anche i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche.
N.T.

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