Ddl Lorenzin: il riconoscimento degli ottici optometristi all’esame della Camera

La partita si giocherà nella seduta alla Camera. I due emendamenti, che nel disegno di legge licenziato dalla 12esima Commissione Sanità risultano uno decaduto e l’altro ritirato dallo stesso senatore proponente, Vittorio Zizza, sono stati ripresentati e discussi martedì a Palazzo Madama, nella 632esima seduta pubblica. Mentre il primo, “Riconoscimenti del profilo professionale di ottico optometrista in ambito sanitario”, non avrà alcuna possibilità di essere discusso perché “improcedibile”, per il secondo invece, “Competenze dell’ottico in possesso di laurea o di attestato di qualificazione”, c’è ancora la speranza di essere valutato perché “ritirato e trasformato nell’odg G12.0.202”, firmato da dieci senatori. Il Governo si è, infatti, formalmente impegnato «a valutare l’opportunità di affrontare e risolvere le problematiche di cui all’emendamento 12.0.202», si legge sul sito del Senato. Nella seduta di ieri inoltre, il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri (nella foto, da senato.it) di Conservatori e Riformisti (il gruppo parlamentare che fa a capo a Raffaele Fitto, ndr), nell’annunciare il voto favorevole al Ddl Lorenzin ha fatto un accenno alla situazione degli ottici optometristi. «Si poteva fare di più? – si è domandato l’onorevole - Sì, si poteva fare di più sulle questioni inerenti alle aspirazioni professionali di alcuni ordini, ma credo che i messaggi inviati alla Camera dei deputati attraverso gli ordini del giorno la dicano lunga sulla sensibilità da parte mia e del mio gruppo sull’argomento: penso che il senatore Zizza abbia espresso in modo puntuale e preciso quanto io adesso riconfermo in merito all’auspicio, alla necessità di riconoscere la figura dell’ottico optometrista. E credo che alla Camera questi problemi verranno affrontati». Il riferimento a Zizza riguarda il discorso che il senatore ha tenuto a Palazzo Madama giovedì 19 maggio, in occasione di una discussione generale sul Ddl Lorenzin. La delusione è legata alla constatazione, ha dichiarato Zizza in quella seduta, «che ci sono, evidentemente, delle lobby di medici che bloccano questa possibilità di riconoscimento agli operatori del settore ottico, impedendo la crescita e lo sviluppo di questa professione».
«Il provvedimento di cui stiamo discutendo non prevede il medesimo giusto riconoscimento per tutte le categorie professionali, ma solo ad alcune – ha affermato durante la stessa seduta Zizza - Ne sono esclusi, tra gli altri, i laureati in scienze motorie, ma è soprattutto degli ottici optometristi che vorrei sollevare la questione. Allo stato attuale la normativa che regola questa professione risale al 1928. In tutta Italia ci sono dodicimila ottici optometristi, cui non è riconosciuto alcun diritto, professionisti che pagano le tasse e difendono posti di lavoro per migliaia di persone».
Alla luce degli eventi di martedì, Federottica esprime la propria soddisfazione. «L’emendamento che verrà preso in esame propone una formulazione in chiave legislativa di quello che sostanzialmente ha già sancito la Cassazione nelle varie sentenze sulla nostra professione – commenta a b2eyes.com Andrea Afragoli, presidente di Federottica – L’obiettivo è dare attraverso una legge dello Stato un riconoscimento all’ottico optometrista».
F.T.

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