Brexit: il silenzio dell’ottica, la delusione della moda

Gli uffici stampa o i responsabili comunicazione di tutte queste realtà legate al mercato britannico hanno anteposto la cautela, dovuta anche alla necessità di capire quali saranno i prossimi passaggi della vicenda e le eventuali conseguenze. Nell’ottica, dunque, si respira un clima di prudenza, ben diverso da quello che invece ha scosso i mercati valutari e finanziari nella giornata di oggi. A Piazza Affari, tuttavia, le aziende dell’ottica quotate hanno fatto segnare un’inevitabile tendenza al ribasso, ma molto lontana dai picchi negativi registrati dai titoli bancari, ad esempio. A Piazza Affari le aziende dell’ottica quotate hanno fatto segnare un’inevitabile tendenza al ribasso, ma molto lontana dai picchi negativi registrati dai titoli bancari, ad esempio.
Prima del referendum si erano invece espressi alcuni dei protagonisti della moda, presenti alle ultime sfilate uomo di Milano. «In questo momento mi vergogno di essere inglese», ha detto Vivienne Westwood prima della sua sfilata di domenica 19 giugno a un selezionato gruppo di giornalisti, tra cui anche l’esperta di moda di b2eyes.com. L’appello con video in passerella era per Jules Assange, il programmatore-giornalista da cinque anni recluso nell’ambasciata dell’Ecuador di Londra, dove la stilista inglese va a trovarlo ogni settimana. Ma da quel tema è arrivata a parlare dell’imminente referendum sulla Brexit. Determinata e decisa ha anche elogiato Angela Merkel per il contributo che dà all’unione Europea e per il suo atteggiamento nei confronti dei migranti. A sua volta Giorgio Armani, a scrutini effettuati, non vuole aggiungere altro a quanto detto in conferenza stampa dopo la sua sfilata dell’uomo a Milano di martedì 21 giugno. «Sono a favore del fatto che gli inglesi rimangano in Europa – aveva dichiarato lo stilista e imprenditore italiano - L’isola ne fa parte, ho sempre visto l’Inghilterra come la parte avant garde dell’Europa che si muove, che si sviluppa, la prima a fare cose stravaganti e a dare spazio all’arte».
A.M.

Fashion