Afragoli, che sottolineato come lo sdoppiamento della figura professionale sia la cosa più lontana dalla sua aspirazione, ha anche ricordato che la prima riunione presso la Commissione Uni, tenutasi alla fine di febbraio, ha stabilito come «l’optometrista abbia tutta la dignità di avere le proprie competenze normate». L’allora ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha tuttavia bloccato l’iter, perché ritenuto di competenza di tale ministero, il cui rappresentante era assente alla tavola rotonda di sabato per impegni legati alla formazione del nuovo governo. Per la mattinata di oggi si attende una sua presenza al Congresso, così da chiarire meglio la situazione. «Ora siamo di fronte a uno snodo: se la figura dell’optometrista rientra nell’ambito sanitario, cosa che finora non è mai stata riconosciuta, la legge 4/2013 non c’entra più, perché da essa sono escluse proprio le professioni sanitarie – ha ricordato ancora Afragoli – Altrimenti farà capo alla nuova normativa sulle professioni non regolamentate, che rimanda appunto all’Uni la descrizione delle competenze» (nella foto, i relatori della tavola rotonda di sabato a Bologna: da destra Afragoli, Giulio Velati, presidente Federottica, Silvia Stefanelli, legale, Alessandro Borghesi, docente, Caterina Farre, ministero Sviluppo economico, e Andrea Rattaro, presidente AdOO).
A.M.