«Mido ha perso una grande occasione»

«Perché, oltre a concentrare la fiera in soli tre giorni, non è stato incluso anche il lunedì? Forse perché la cosa interessa solo gli operatori italiani? O perché non interessa Luxottica e gli altri grandi gruppi? – si chiede Piergiorgio Orla di Ottica Orla Group - Personalmente ritengo la scelta operata quest'anno uno dei motivi della scarsa affluenza e della mancata crescita di interesse. Proprio ora che il Silmo sta perdendo molto del suo appeal nel mondo dell'ottica, sarebbe il momento opportuno per affermare la manifestazione più che mai». Il commento dell’ottico torinese riassume il disagio che la concentrazione di Mido in tre giorni ha creato. Anche il popolo di Facebook, nella pagina di B2Eyes, si trova sulla stessa linea.
L’altra grande delusione riguarda la riduzione degli spazi espositivi di Safilo e Luxottica, che nelle scorse edizioni hanno fatto da padrone alla fiera milanese. Una scelta, pare, dettata soprattutto dal contenimento dei costi, che tuttavia ha avuto un risvolto positivo della medaglia: dirottare i visitatori verso altre imprese in mostra. «Impariamo ad andare a Mido per riscoprire le piccole aziende – commenta Doriana Sgherza - Hanno presentato, infatti, occhiali con qualità e design di buon livello». Conferma Ugo Baccaro: «Ho trovato ditte produttrici di buona qualità, pur essendo piccole». Apprezzato per l’estetica e la qualità dei prodotti presentati, il Design Lab ne è uscito vincente, per la vivacità e per aver supplito in qualche modo alla mancanza delle grandi, «sempre meno interessate agli ottici italiani», afferma Massimo Vallicelli. E qualcuno non si è dimenticato degli annunci fatti prima del Mido di due anni fa, quando il vicepresidente Dan Levi (carica ad oggi presumibilmente revocata, anche se mai ufficialmente, ndr) presentò l’anticipo delle date a marzo e quella che sarebbe dovuta diventare l’edizione di settembre a Roma. «Mido a marzo perché in linea con il fashion? La scusa è buona...- dice Alberto Gemignani - Il fatto è che volevano proporre Roma a settembre, ma non tutte le ciambelle riescono col buco».
(red.)