Sopti, un corso che è quasi un inno a… Eco

Il 9 e 10 giugno a Rimini si è tenuto il primo evento scientifico organizzato dalla nuova dirigenza della Società Optometrica Italiana

“La lingua è un sistema di segni esprimenti delle idee e pertanto è confrontabile con la scrittura; (…) la scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale potrebbe formare parte della psicologia sociale e di conseguenza della psicologia generale; noi la chiameremo semiologia, dal greco sema, segno”. Così si apre il ponderoso Trattato di Semiotica Generale che Umberto Eco pubblicò per Bompiani nel 1984, riprendendo un precedente suo del ’67. Anche se non ha inteso rifarsi a cotanto rimando, la rinnovata dirigenza Sopti ha organizzato, con successo, a Rimini il 9 e 10 giugno, una nuova idea di evento scientifico, un corso di aggiornamento monotematico, ristretto a una piccola platea, una quarantina nel caso, sul tema della “Buona pratica in refrazione e osservazione dei segni”, condotto con leggerezza dal vicepresidente Gabriele Civiero: nelle tre sessioni, optometria, visione binoculare e lac, si sono riproposti i due titoli guida, segni e case report, affidati a specialisti riconosciuti, ai quali erano concessi 45 minuti per una corposa trattazione.
“La semiotica non ha a che fare con un particolare gruppo di oggetti ma con quelli che sono significativamente condivisi”, scrive più oltre Eco. Laura Boccardo (nella foto), nella sua relazione sull’uso dei questionari psicometrici, ha reso manifesto il lungo lavorio di condivisione, correzione e revisione che necessita la definizione di questionario, quanto di più vicino all’anima associativa e contaminata dell’optometria comportamentale.
Sergio Cappa

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