Mottini: una passione quasi maniacale per l’occhiale di ricerca

È quella che spinge l’ottico di Livigno a visitare DaTE da quando è nata e a puntare totalmente su questa tipologia di montature nel proprio negozio

Il suo centro ottico a Livigno, nota località della Valtellina, in Lombardia, tre vetrine e 85 metri quadrati fra area vendita, sala refrazione e laboratorio, è attivo dal 1994, dopo che Simone Mottini ha appeso sci e scarponi al chiodo: in precedenza, infatti, aveva partecipato a ben due Olimpiadi invernali, ad Albertville e a Lillehammer, nella squadra nazionale di freestyle. Ma da almeno tre lustri lui e sua moglie Silvia si dedicano alla scoperta di modelli d’avanguardia. «A metà anni Novanta l’occhiale di ricerca c’era ma era agli albori, limitato a pochi cultori. Negli anni Duemila sono stati aperti qui a Livigno nuovi negozi di ottica che puntavano tutti sulle montature commerciali e sulle firme, così nel 2003 abbiamo sviluppato la ricerca di un altro genere di occhiali, grazie anche alle competenze di mia moglie legate alla moda: abbiamo visitato le principali fiere e instaurato un rapporto professionale con figure di riferimento come Dante Caretti, che tra l’altro sta collaborando alla ristrutturazione del nostro punto vendita, pronto ai primi di dicembre - spiega Mottini a b2eyes TODAY - Oggi teniamo, di fatto, esclusivamente occhiali di ricerca, in tutto una ventina di marchi».

La passione per questa professione e soprattutto per questa tipologia di eyewear porta l’ottico lombardo ancora in giro per il mondo e soprattutto, prima a Milano e oggi a Firenze, al DaTE. «È una manifestazione importante per chi voglia affacciarsi a questo ambito, ma anche per noi che già lo conosciamo si rivela utile per capire cosa c’è fuori dalle multinazionali e dai brand - afferma ancora Mottini - Rappresenta, inoltre, l'occasione di incontrare una serie di professionisti che sono anche amici. Da quando poi è a Firenze offre pure l’opportunità di visitare una splendida città».

Per gli ottici che vogliono avvicinarsi all’eyewear d’avanguardia e partecipare al DaTE per conoscere cosa offre questo segmento di mercato, che consiglio si sente di dare? «Occorre innanzitutto una grande passione per l’occhiale, in grado di condurre a scegliere questo particolare tipo di montatura, a cercarla, guardarla e mostrarla al cliente in maniera quasi maniacale: ciò consente di far crescere il negozio secondo la nostra identità, creando tutto un altro tipo di contatto e un rapporto di fidelizzazione con il cliente stesso», conclude Mottini (nella foto, al centro, con la moglie Silvia, tra i fondatori di Kuboraum, Sergio Eusebi, a sinistra, e Livio Graziottin, a destra).

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