Il Progressive Business Forum ha alzato l’asticella, l’ottica deve alzarla di più

Il 21 settembre si è sperimentata la prima maratona tv in diretta streaming del nostro settore, che ha permesso di assistere a oltre 7 ore di contenuti su economia e professione. Un risultato mai visto prima

Non è stato facile organizzare e produrre un evento del genere. Per almeno due motivi. Perché è impegnativo sul piano economico, dato che abbiamo girato in uno studio televisivo importante, e perché i contenuti del Forum 2020 sono stati molti e di assoluta eccellenza. Ma quando porti nel salotto di apertura personaggi come Giulio Tremonti e Cirillo Marcolin, neopresidente di Confindustria Moda, non puoi che partire con il piede giusto. Tutti gli altri attori, tecnici e istituzionali, hanno beneficiato di questa premessa e hanno fornito la loro migliore versione, dall’esperto di retail Stigliano al sociologo Morace, dai docenti Abati, Farini e Montani al medico del lavoro Piccoli fino all’oculista Mele. Poi le ricerche e i ricercatori (nella foto, una fase della sezione dei lavori dedicata al mercato) che hanno fornito risposte sui consumi e sulle loro propensioni future soprattutto rispetto al target 45-55 anni, che è il cuore del Progressive Business Forum. Anche le aziende dell’oftalmica e le associazioni della filiera hanno fatto la loro parte, attraverso la presenza, il sostegno e la partecipazione al Forum 2020, che ha indiscutibilmente alzato l’asticella delle performance del mondo della formazione e dell’informazione nell’ottica, anche in versione digitale. Ma c’è un però.

Un evento del genere, unico nel panorama precedente e attuale, merita una riflessione seria. Il grande maestro d’orchestra Herbert von Karajan soleva dire: chi raggiunge i propri obiettivi non li ha fissati sufficientemente in alto. Bastano un migliaio di utenze in collegamento diretto e oltre duemila visualizzazioni nei giorni successivi per dire che siamo soddisfatti? È sufficiente la partecipazione della quasi totalità dell’industria oftalmica per affermare che abbiamo lanciato messaggi determinanti al pubblico? La presenza del presidente Soi alla conferenza stampa che ha preceduto il Forum e quella di altri illustri esponenti della classe medica ci mette al riparo dal rischio di ricominciare con le solite ansie e diatribe tra optometria e oftalmologia a scapito dei rispettivi mercati? Non credo. Risultano ancora troppo pochi gli operatori coinvolti. In Italia, nell’intera filiera della vista e della visione, siamo almeno 30 mila se non di più: dove sta il 90% che non ha seguito o non seguirà uno o tutti i contenuti del Forum? È l’indifferenza o la presunzione che tiene lontani da una sfida tv di 7 ore con contenuti di così alto valore, anche economico?

Si, abbiamo alzato l’asticella, mostrato che l’ottica è un mercato serio, che i giocatori li ha per competere con gli altri settori della nostra economia: ma il pubblico dov’è, dove sono le nuove leve dell’optometria, dove sono le sinergie se non quelle assolutamente necessarie a un vivere civile? Aveva ragione von Karajan, non possiamo sempre accontentarci per dare un equilibrio alla nostra vita professionale. Qui serve coraggio, saltare i fossi che ancora ci separano, chiedere all’intero comparto, nonostante la pandemia, di partecipare e non di vivere la classica anoressia da aggiornamento perché tanto ne so già abbastanza, non mi interessa sapere, non ho mai avuto bisogno di studiare. Oggi, di fronte a scenari imprevedibili, l’asticella ce la dobbiamo mettere tutti in testa e alzarla ancora di più.

Nicola Di Lernia

Formazione