Futuro dell’ottica? Il punto vendita fisico rimarrà centrale

È uno degli spunti emersi dal webinar organizzato nei giorni scorsi da Nicola Di Lernia per raccogliere fondi a sostegno di Mondo Ottica di Faenza, uno dei negozi più colpiti dall’alluvione di metà maggio, che ha subìto circa 280 mila euro di danni

«Già oggi l’oftalmica rappresenta circa la metà del fatturato di un centro ottico e un 20% è costituito dalle montature da vista: inoltre l’80% del volume d’affari di questo segmento è fatto da prodotti con meno di quattro anni di vita, per cui il futuro è già presente». Così Massimo Barberis, amministratore delegato di Rodenstock Italia, ha offerto la propria visione a breve e medio termine del comparto, intervenendo al webinar che ha coinvolto alcuni dei principali attori della filiera. Secondo lo stesso Barberis, iniziative come il Vision Pro di Apple o il Metaverso sono certamente interessanti, ma al momento restano in un ambito più ludico, «mentre il centro ottico rimarrà centrale pure in futuro, se continuerà a investire su professionalità e servizio, grazie anche al supporto dell’industria, che ha una grande responsabilità in tal senso e deve quindi contribuire a creare valore e traffico in store, con un rapporto di vicinanza nei confronti dei propri partner».

Anche il retail ha un’idea ben chiara di cosa dovrà fare da grande. «Fondamentale sarà il posizionamento di fronte al consumatore finale e dipenderà dalle scelte imprenditoriali: in Italia oggi abbiamo circa l’80% di ottici indipendenti, ma non tutti si comportano allo stesso modo - ha detto Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group - Possono esserci tre tipologie di posizionamento: salute e benessere, moda e design, convenienza e promozione. Il retail organizzato deve lavorare sul b2c fornendo assortimento, prezzi e comunicazione adeguate, scegliendo la tipologia che lo caratterizzi». A sua volta Domenico Concato ha portato l’esempio del trend di mercato negli Stati Uniti, dove detiene uno dei suoi otto store con l’insegna Punto Ottico Humaneyes. «Negli Usa oggi i risultati migliori li stanno ottenendo la grande distribuzione e le boutique, mentre soffrono gli ottici che non hanno una visione precisa o un progetto», ha affermato Concato.

Non è mancato il punto di osservazione della contattologia, con Roberto Pantaleoni, direttore marketing di CooperVision Italia, che ha ricordato come il segmento, il quale rappresenta circa il 15% del business di un centro ottico, abbia superato bene la fase pandemica, con livelli tornati al di sopra di quelli del 2019, grazie soprattutto allo sviluppo delle lenti a contatto giornaliere. «Tuttavia le lac hanno una penetrazione intorno all’8% sul totale dei portatori italiani: un’incidenza tra le più basse all’interno delle categorie della old economy, dove è difficile trovarne sotto il 10%», ha sottolineato Pantaleoni.

Durante il webinar "Riprendiamoci il futuro" non è mancato ovviamente l’intervento di Enea Isaj, titolare di Mondo Ottica, che ha brevemente descritto i drammatici momenti che hanno preceduto l’alluvione, i danni causati al suo negozio (nella foto), la sensazione di smarrimento provata, ma anche l’apprezzamento per la solidarietà ricevuta da fornitori, colleghi, collaboratori e persone comuni. «Sono state tante quelle disponibili ad aiutarci: è la parte buona di questa terribile vicenda, ora vedo il mondo con altri occhi e ringraziarle, come ha voluto scrivere mia moglie sulla vetrina del nostro negozio devastato, era doveroso», ha detto Isaj.

A.M.

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