Il 10 settembre è scomparso a 82 anni il noto editore che lanciò FMR, nome della sua creazione più fortunata e leggendaria, considerata una delle pubblicazioni più chic del mondo e di grande diffusione, stampata in quattro differenti edizioni e lingue, italiana, inglese, francese, spagnola
Editore, collezionista, erudito, Franco Maria Ricci (nella foto, di Ferdinando Cioffi, tratta da francomariaricci.com) poteva sembrare uno studioso legato al passato, pronto a recuperarne e a divulgarne le meraviglie sconosciute. In realtà era un uomo che guardava non solo al presente, ma addirittura al futuro. S’intuiva in quella impresa titanica della ristampa dell'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert. Ma anche nella sua rivista d'arte bimestrale FMR, geniale acronimo che poteva essere letto come Ephémère, “la migliore rivista al mondo” secondo Jackie Kennedy Onassis. Qui riusciva a fare dei paralleli incredibili tra passato e presente. Tra i bassorilievi dell'Ara Pacis di Roma o i vasi dell’Antico Egitto, per conservare le viscere durante la mummificazione, e i letti fra il surreale e il metafisico di Domenico Gnoli o gli occhiali di Elton John. Questo quando ancora gli occhiali scuri servivano a ripararsi dal sole, nei personaggi erano un modo per nascondersi ma per alcuni di loro, appunto il cantante e musicista inglese, cominciavano a essere un mezzo per caratterizzarsi, per completare un look. Anche il suo Labirinto della Masone, fatto costruire interamente con bambù su progetto dell'architetto Pier Carlo Bontempi, a Fontanellato nei dintorni di Parma, era stato un modo per ribadire una continuità fra un divertimento del passato e qualcosa che poteva essere, come si è dimostrato, un'attrazione per i contemporanei. Un luogo dove passeggiare "smarrendosi di tanto in tanto, ma senza pericolo".