Belle, intelligenti, forti, naturalmente creative e spesso over 40. Le donne sono le vere protagoniste della 69esima edizione del festival cinematografico internazionale, in programma a Berlino sino al 17 febbraio
I manifesti colorati che rallegrano le strade intorno a Potsdamer Platz, dove si svolge la Berlinale, sono quasi tutti al femminile. Dettaglio importante: gli occhiali non sono un optional per la bella signora in bicicletta vestita da orso, il simbolo di Berlino (nella foto).
L’affascinante cinquantenne Juliette Binoche è presidente della giuria e si regala al pubblico con charme ed eleganza. Charlotte Rampling riceverà l’Orso d’oro come omaggio alla sua incredibile carriera che continua a 73 anni. Il direttore del festival, Dieter Kosslick, ha appena firmato un accordo sulla “giustizia dei generi”, che prevede la fine della discriminazione nei confronti delle donne. E già da quest’anno l’aria che si respira è diversa. Tra i migliori film, tutti cast al femminile (il doppio dell’anno scorso). Un’invasione allegra di registe, produttrici, sceneggiatrici, montatrici e attrici. Il doppio dell’anno scorso. E gli uomini? Anche loro parlano di donne e si interrogano molto sulla violenza maschile. Il regista israeliano Yaron Shanir durante la conferenza stampa del suo film Chained sulle radici del male propone un’alternativa: “dal potere per il potere, prerogativa dei maschi, alla ricerca della grazia, tutta femminile”.
Rosaria D’Amico