Dopo i riscontri della prima edizione milanese che aveva visto la presenza di oltre 6 mila persone, la manifestazione ha proposto una winter edition, conclusasi domenica 2 dicembre: tra gli espositori, che spaziano dalla tecnologia ai motori, dai liquori al cibo passando per l’abbigliamento, c’era anche il neonato brand dell’eyewear Estiara Milano
Che food e dintorni occupino un posto di rilievo nel lifestyle attuale non è una novità, ma che un salone dedicato alle passioni maschili gli riservi molto spazio stupisce. Stiamo parlando di Man’s World (nella foto), alla seconda edizione o meglio all’edizione invernale, perché gli organizzatori, dato il successo, puntano su due appuntamenti annuali. L’atmosfera che si respira è ancora più coinvolgente. Molto è merito della location, Fabbrica Orobia 15, un magazzino post industriale a pochi passi dalla Fondazione Prada. L’interno lasciato al rustico con le pareti non intonacate, i pavimenti senza una finitura, le travi del soffitto a vista sono una perfetta cornice per dare risalto allo stile understatement, da club inglese del Tremila, delle proposte. Dalle biciclette di legno alle scarpe su misura, dalle cravatte di Marinella ai gioielli in oro brunito di Quinto Ego, dalle giacche bespoke in pelle agli sci, al profumo. Fino alle automobili, i biliardi, i tavoli da ping pong ridotti, e appunto i piaceri del gusto: distillerie di grappe e rum, distributori di vini, champagne, tartufo, paté e ancora produttori di cioccolato e altre prelibatezze. E per assaggi, spuntini e aperitivi, dislocati qua e là vari invitanti corner, dove sedersi piacevolmente. Immancabile un po’ di tecnologia, applicata anche al mondo del beauty, e poi sigari, tabacco e pipe. Ed è proprio accanto al mitico Savinelli l’unico brand di occhiali. Si chiama Estiara Milano, è una start up con due anni di vita nata da un’azienda spagnola, da sessant’anni in Italia, vicino a Lecco, che produce materiali plastici per arredamento, accessori, complementi d’arredo e ora occhiali. A progettarli, la nuova generazione della famiglia guidata da Antonio Guitart. «Fino a ora abbiamo venduto online o girando con l’ape, ora vogliamo entrare da ottici e negozi di moda», dice a b2eyes TODAY l’imprenditore. In collezione cinque modelli da donna e cinque da uomo, declinabili in vari colori e tutti pezzi unici. «Il polimero termoplastico amanite si lavora a caldo, è più leggero dell’acetato e meno morbido, tanto che le aste non richiedono un’anima metallica», spiega Guitart. A testimoniarne la validità, il vicino Savinelli che in questo materiale propone pipe con occhiali abbinati.
Luisa Espanet