In concomitanza con Pitti Uomo, che si è chiuso venerdì scorso, nel Complesso di S. Maria Novella una mostra aperta sino al 22 luglio racconta la passione per il calcio. Una conferma che sport e fashion si contaminano. E in qualche caso anche tra l’eyewear
Potrebbe sembrare un’operazione consolatoria per la non partecipazione ai Mondiali di calcio dell’Italia. Ma forse la mostra Fanatic Feelings, a Firenze in concomitanza con il Pitti Uomo, lo è davvero. Nei grandi saloni a fianco di uno dei magnifici chiostri, video e foto raccontano la passione per il pallone (nella foto). Ma anche quel certo legame con la moda. E quindi accanto ai filmati, con audio, dei più strepitosi goal su una lunga parete la proiezione di sfilate. Su un’altra, foto ravvicinate delle maglie indossate dagli azzurri nei vari Mondiali. Una ulteriore conferma che sport e moda si contaminano.
Anche al Pitti sono sempre di più i padiglioni dedicati allo sportswear e i brand e gli stilisti che ne propongono capi. Perfino nell’eyewear si vede. Izipizi, oltre ai tre nuovi colori natura per la collezione The Field, lancia le maschere da sci in due misure, large e small, e in sei differenti colori. Nei negozi da settembre. Non legati allo sport, invece, gli occhiali dei due brand che debuttano al salone fiorentino. Uno è francese, nonostante il nome in inglese Waiting for the sun. Nato nel 2008 con montature in legno, è distribuito in qualche ottico da maggio e sarà entro settembre anche nei negozi di abbigliamento. Con occhiali in acetato e lente polarizzata fabbricati in Cina e in Italia e modelli in beta titanio, prodotti in Corea. Anche da vista, sempre nonostante il nome. L’altra new entry è Ottovolante by Morelliani, con una linea da lettura ora in sette colori, da ottobre in altri sette, venduti nelle boutique di moda. Il nome del brand per la prima parte gioca con la forma a otto dell’occhiale. Nella seconda rivela i suoi creatori, lo storico negozio di ottica Morelli di Roma, ora con altre due sedi. Così noto per i suoi modelli particolari che una giornalista qualche anno fa definì’ “morelliani” chi li indossava.
(Luisa Espanet)