Nessuna polemica sterile ma una presa di coscienza dei cambiamenti in atto hanno caratterizzato la settimana della Haute Couture parigina, appena conclusa. Tra i primi a parlarne Giorgio Armani che ha sfilato con Armani Privé. Lo stilista ha rivelato di “sentirsi a disagio” in questa Alta Moda. Non più location fastose come un tempo, capi sempre meno finalizzati a occasioni importanti, insomma una haute couture più vicina al prêt-à-porter. Maria Grazia Chiuri per Dior ha parlato di “sottrazione come operazione obbligatoria”, Pierpaolo Piccioli per Valentino di essenzialità, ma ha anche ribadito l’importanza della ricerca e della sperimentazione. Fendi ha proposto abiti apparentemente semplici, dietro ai quali s’intravedono costruzioni di alta sartorialità. Chanel ha scelto come passerella il quai della Senna da dove partono i bateaux mouches e, non solo, ha fatto sfilare le modelle con cani al guinzaglio (e non sofisticati levrieri afghani) per ribadire l’uso della collezione a tutte le ore e le ha accessoriate con occhiali da sole. E non è stato l’unico.
Se nelle altre edizioni di Alta Moda gli occhiali erano comparsi solo da Schiaparelli ma più come pezzi artistici simili a maschere, in questa settimana si sono visti “normali”. Svariati da Raul Mishra (nella foto principale, le prime due a sinistra), affermato stilista indiano, vero maestro nel sapere attualizzare il ricamo delle tradizioni per capi quanto mai contemporanei. Balenciaga, per la prima volta nella storia dell’alta moda, ha addirittura creato una linea eyewear. Di forme piuttosto classiche sono in materiali preziosi come oro 18 carati o alluminio placcato oro. Eccoli portati sul cappotto rosso con un particolare doppiopetto, ma anche sull’abito da sera in seta dorata (nella foto principale, le prime due a destra), perfetti per il red carpet.