DaTE 2023, saranno due le giornate di business

Il 9 e 10 settembre torna a Firenze la manifestazione dedicata all’eyewear d’avanguardia, che apre la stagione fieristica internazionale

Sono molte le conferme previste per l’undicesima edizione di DaTE, in programma come di consueto alla Leopolda, nel capoluogo toscano: dalla tipologia e internazionalità di espositori e visitatori alla LYF Zone, inaugurata nel 2022. Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di favorire e razionalizzare il business, rinunciando al lunedì e concentrando la rassegna nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 settembre, quelle tradizionalmente con il maggior afflusso di operatori: questi ultimi sono in larga parte ottici indipendenti italiani, ma non mancano i buyer provenienti da paesi limitrofi al nostro. Nel 2022 (nella foto sotto, uno scorcio dell'evento) sono state circa 1.500 le presenze complessive dei professionisti che hanno visitato un centinaio di aziende.

«Grazie a una ricerca visiva costante, il salone è un punto di riferimento per tutti coloro che cercano nuove ispirazioni e contaminazioni: DaTE propone innovativi linguaggi con rimandi naturalistici, dove lo sguardo, ancor prima dell’occhiale, diventa protagonista, e dove gli occhi sono strumento per guardare, osservare e riflettere, da punti di vista inediti e personali - spiega un comunicato degli organizzatori - Quest’anno, in collaborazione con LYF che conferma l’area dedicata, la rassegna offrirà ai propri visitatori ed espositori un nuovo modo di incontrarsi, in cui bellezza e design si uniscono per creare universi, dimensioni e sogni da esplorare».

Un collettore di menti e occhi capaci di costruire una nuova visione del mondo: è il messaggio che i promotori della manifestazione vogliono lanciare al mercato (nella foto principale), attraverso i media e i propri canali social. «La creatività è una luce, un potente riflettore che dà risalto alla bellezza ed è in grado di raccontare il mondo da prospettive molteplici e affascinanti: DaTE si ricrea costantemente, trovando modi differenti per narrare nuovi percorsi creativi», si legge sul sito della mostra.

(red.)

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