Venezia: Cronenberg non “vede” più la sale da cinema

Termina il nostro reportage dal Festival 2018, con i premi assegnati sabato 8 settembre. Ha stupito la provocazione del regista canadese, Leone d’oro alla carriera

I rumors dicevano che non avrebbe potuto vincere per conflitto di interessi, data l’amicizia del regista con Guillermo del Toro presidente della giuria. E invece il Leone d’oro per il miglior film è andato al bianco e nero Roma di Alfonso Cuarón. L’ondata di polemiche continua ora per il produttore, il colosso dello streaming Netflix. Produttore anche di The Ballad of Buster Scruggs, la divertente, anche se un po’ lunga, storia del western dei fratelli Cohen, premiati per la migliore sceneggiatura. Scontato e meritato il Leone d’argento per un altro western, il romantico e intelligente The Sisters brothers del francese Jacques Audiard (in inglese), con l’ottimo John C. Reilly e Joaquin Phoenix. Niente di fatto per gli italiani, dispiace soprattutto per Capri-Revolution di Mario Martone.
Nessun colpo di scena e pochissime le eccentricità sul red carpet. Eccetto il pigiama indossato sotto la giacca da Julian Schnabel  (nella foto, a sinistra) artista e regista di At eternity’s gate sulla vita di Van Gogh. Premiato indirettamente con la Coppa Volpi per il miglior attore a Willem Dafoe. Pochissimi gli occhiali in giro se si eccettuano quelli da sole di Michele Riondino (nella foto, a destra, con occhiali Persol), padrino della Mostra del cinema, e delle tante attrici al pontile dell’Hotel Excelsior. Molti invece quelli da vista da Martone a Schnabel, dai fratelli Cohen a Jacques Audiard, da Jeff Goldblum a David Cronenberg, Leone d’oro alla carriera, che ha rivelato di non andare al cinema da anni per problemi di parcheggio.
(Luisa Espanet)

 

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