Treviso, la storia dell’occhiale dai manifesti ai modelli iconici

Il Museo Nazionale Collezione Salce, in collaborazione con il centro ottico Punti di Vista, ha organizzato un’esposizione, allestita fino al 6 ottobre nell’ex chiesa di Santa Margherita, che presenta cartelloni pubblicitari della collezione Salce e montature storiche della collezione Stramare

Pare che la prima rappresentazione di un uomo con occhiali risalga a un ciclo di affreschi del 1352 di Tomaso da Modena, da vedere nella Sala del Capitolo dei Domenicani nel Convento di San Nicolò a Treviso. Giusto quindi che la mostra L’arte del vedere, organizzata dal Museo Nazionale Collezione Salce in collaborazione con Punti di Vista, studio di design e consulenza eyewear, sia in questa città. Nella ex chiesa di Santa Margherita, sino al 6 ottobre, con manifesti e occhiali dalle collezioni Salce e Stramare, come dice il sottotitolo, l’esposizione racconta l’evoluzione del mondo dell’eyewear. Due i piani di lettura che svelano le passioni di due collezionisti. Da una parte i manifesti raccolti da Ferdinando Salce, dall’altra gli occhiali collezionati da Lucio Stramare, socio fondatore di Punti di Vista. Nella prima il meglio delle firme del cartellonismo non solo italiano, per veri gioielli di grafica. Dalla locandina, inizi Novecento, firmata Leopoldo Metlicovitz per La vedova allegra con distinti signori che contemplano la vedova forniti di monocoli. Alla “réclame” degli pneumatici Dunlop di Marcello Dudovich con i meccanici che indossano occhiali a maschera. Dalle montature da sole di Grace Kelly nella locandina del film Caccia al ladro del 1955, alle pubblicità di Persol, Salmoiraghi, Safilo (nelle foto).

La parte degli occhiali divisa in tre sezioni segue un percorso cronologico. Si va dai rudimentali modelli fissati al volto con cordini, ai primi occhiali con aste del Settecento, ai fassamani e ai pince-nez dei primi 900, alle montature d’oro degli anni 30, a quelle colorate dei 40, fino ai primi cat-eye dei 50. Una teca a parte è dedicata agli occhiali da lavoro, a quelli in materiali preziosi o naturali come corno, legno, tartaruga, pelle, fino ai primi in bachelite e celluloide. A completare la mostra l’eyewear del futuro e cioè una selezione dei migliori project work creati dagli allievi del corso Its per Eyewear Product Manager.

Luisa Espanet

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