Per Tom Wolfe anche gli occhiali da sole facevano radical chic

È scomparso il 14 maggio a New York lo scrittore americano, maestro della satira sociale e pioniere del New Journalism. Di idee conservatrici, inventò il termine, entrato nell’uso comune

«Diventa cosi inevitabile che il radical chic prediliga chi ha l’aria primitiva tipo i raccoglitori d’uva… o le Panther con le loro giacche di pelle, le acconciature afro, gli occhiali da sole...». Così scriveva Tom Wolfe (nella foto) sul New York Magazine nel 1970, a proposito degli invitati a un ricevimento a casa del direttore d’orchestra Leonard Bernstein, organizzato per raccogliere fondi a sostegno, appunto, delle Black Panther (movimento rivoluzionario afroamericano, fondato nell’ottobre 1966 a Oakland, California, ndr). Era la prima volta in cui il grande scrittore, per definire chi con alti redditi si diceva politicamente di sinistra, usava l’espressione radical chic, adottata immediatamente da molti ed entrata, anche a sproposito, nel linguaggio comune. 
Da quell’articolo sono passati quasi cinquant’anni e ora forse l’autore di best seller come Il falò delle vanità e di saggi come La bestia umana, non avrebbe nominato gli occhiali da sole come elemento distintivo dei Black Panther. Essendo ormai entrati tra gli accessori di stile per radical chic e dandy, come lui, compresi. Anche se nelle foto, dove è sempre di un’eleganza strepitosa, Wolfe non porta mai occhiali, di nessun tipo. Solo in quelle degli ultimi tempi lo si vede con modelli da vista, rigorosamente classici ed essenziali.
(Luisa Espanet)

 

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