Silmo: cinque italiani in corsa per l’Optical Design Contest

La giuria del concorso internazionale lanciato a inizio anno dal salone francese, volto a stimolare la creatività nel campo dell’ottica e dell’occhialeria, ha selezionato i sette progetti in lizza per il riconoscimento: tra questi la maggioranza è stata sviluppata da studenti del nostro paese

Il brief del concorso, aperto a tutti gli studenti di età superiore ai 18 anni iscritti a un corso di progettazione e che potevano dimostrare di aver già compiuto almeno tre anni di istruzione superiore o equivalente, non ha posto particolari restrizioni nello sviluppo di un prodotto ottico, che si trattasse di lenti, montature, device connessi, soluzioni per ipovedenti, apparecchiature e così via: creatività, innovazione, utilizzo e funzionalità, nonché l'integrazione di un approccio di responsabilità sociale e ambientale e l'intrinseca fattibilità del progetto sono stati tra i criteri di giudizio utilizzati per designare i finalisti da parte della giuria presieduta da Emmanuel Gallina, designer e direttore artistico laureato all'Enad di Limoges e al Politecnico di Milano.

Sette i lavori selezionati che potranno produrre un prototipo e saranno svelati al prossimo Silmo, in programma dal 23 al 26 settembre a Paris Nord Villepinte (nella foto, l'ingresso del salone all'ultima edizione), per decretare il vincitore 2022. Per il nostro paese gareggiano SI/Look to the future di Alessandro Battaini della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, che presenta un concetto di occhiali premontati, intercambiabili e versatili; Knot/Inclusive Eyewear di Diego Sparta della Scuola di Design del Campus Bovisa Durando del Politecnico di Milano, con una montatura pensata per le persone disabili; Oora di Silvana Migliozzi, sempre dell’ateneo lombardo, che ha ideato smartglasses destinati ai lettori, la cui principale applicazione è la possibilità di annotare testi e salvare citazioni “a colpo d'occhio”; Sonder di Martina Sessa del Naba, in lizza con occhiali dotati di sensori per evitare mal di testa, limitare i problemi alla schiena e correggere una cattiva postura; e Goggless di Vincenzo Panico del Naba, con una moderna reinvenzione del pince-nez e del monocolo che gioca sulle forme geometriche.

A loro si aggiungono Percy di Jocelyne Boisson della Scuola di Design delle Landes, Mont-de-Marsan, che ha progettato una speciale maschera da sub, e Unfoldable di Adi Abramov del Shenkar College of Engineering, Design and Art di Ramat Gan in Israele, che ha lavorato su occhiali realizzati in materiale riciclato con un'estetica ispirata al Brutalismo.

(red.)

 

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