“Uno Sguardo al Futuro” è nato dalla collaborazione di Salmoiraghi & Viganò con Domenico Melillo, in arte Frode, e l’Istituto Comprensivo Gino Capponi di Milano, in via Pestalozzi, sulle sponde del Naviglio Grande. Grazie a questa iniziativa, la scuola è divenuta protagonista di un progetto di arte urbana che ha visto la realizzazione di due opere murarie: una esterna, sulla facciata dell’Istituto (nella foto principale), realizzata da Frode. E una interna, con la partecipazione degli stessi alunni e sotto la supervisione del writer milanese, che ha preso vita sul muro del cortile dell’istituto, precedentemente riqualificato e messo in sicurezza da Salmoiraghi & Viganò. Inaugurato il 16 novembre, l’intervento di street art è nato «dalla volontà di tornare a vedere il mondo tramite gli occhi dei bambini – spiega una nota dell’insegna retail di EssilorLuxottica - L’opera vuole celebrare lo sguardo e dunque gli occhi come strumento per immaginare una società in cui tutti abbiano accesso a prodotti e servizi per la cura della vista, ma non solo: si toccano temi universali di sostenibilità ambientale, solidarietà ed equità. Salmoiraghi & Viganò vuole dare voce allo sguardo dei bambini sui grandi temi del futuro, ancora una volta ponendo la vista al centro, coerentemente con la propria campagna di comunicazione “Gli occhi dicono tutto”, con la consapevolezza che spesso quelli di un bimbo riescono a vedere più chiaramente le grandi sfide che ci aspettano».
Il progetto, sviluppato col supporto di Brand for the City, realtà attiva nello sviluppo e realizzazione di iniziative di rigenerazione urbana sul territorio, è stato preceduto da 50 ore di laboratori didattico-creativi tra settembre e ottobre scorso, cui hanno partecipato oltre 300 alunni coordinati da due educatori e dall’artista stesso che ha portato alla realizzazione dell’opera partecipata sul muro interno del cortile della scuola, mentre in una seconda fase è stato creato il murales esterno.
«Tutto ha preso avvio, dunque, da una serie di riflessioni fatte durante i laboratori con i bambini intorno a tematiche che forse possono essere considerate un po’ da grandi, come la sostenibilità ambientale, l’equità sociale, la solidarietà, ma che i più piccoli riescono a leggere con un occhio diverso, scevro dalle sovrastrutture degli adulti», ha spiegato Clara Amodeo, giornalista storica dell’arte e moderatrice dell’evento inaugurale, cui hanno preso parte anche Federico Bottelli, presidente della commissione Casa e Piano quartieri del Comune di Milano, Fabrizio Delfini, presidente della commissione Urbanistica, Mobilità, Verde e Ambiente presso il Municipio 6 del Comune di Milano, e la dirigente scolastica dell’Istituto Capponi, l’architetta Maddalena Di Muccio. «Non dobbiamo mai privare i bambini della speranza del futuro: in questo siamo in linea con EssilorLuxottica che ringrazio per il mecenatismo e voglio anche ricordare Leonardo Del Vecchio, che è stato un maestro in questo senso, e la sua sensibilità dimostrata negli anni», ha detto Di Muccio.
«L’iniziativa nasce in modo graduale, era qualche anno che pensavamo a come poter contribuire attivamente al territorio: facciamo parte di un gruppo che ha nel suo Dna una forte sensibilità anche all’aspetto della responsabilità sociale dell’impresa - ha affermato Silvia Caselli, managing director optical retail Italia di EssilorLuxottica prima del taglio del nastro - Questo progetto è un’occasione per lasciare un segno concreto nella comunità in cui operiamo. Non sempre è facile, ci sono dinamiche complesse. Ringrazio Brand for the City che ci ha presentato varie ipotesi di intervento: questa da subito ci è piaciuta molto perché è affine al nostro modo di essere e a ciò che vogliamo rappresentare». Con la convinzione che l’arte abbia la straordinaria capacità di rivelarsi un linguaggio universale, che può unire le generazioni verso il cambiamento.
Come dice il titolo, l’opera rappresenta il volto di un bimbo che guarda lontano, al di là dei contorni di quel muro su cui si trova. «Magari molti si chiedono il perché di quello sguardo, credono che un bambino debba solo guardare al futuro felice e sereno. Tuttavia questo è uno sguardo che pensa e guarda al futuro ma con dei dubbi - ha sottolineato Frode, che è anche avvocato penalista del Foro di Milano e padre di una alunna della scuola - Spero che le persone riescano a cogliere un messaggio espressivo, non si limitino a osservare un disegno ma che questo suggerisca, smuova qualcosa dentro di loro. Ho capito come genitore che in tante cose mi devo fidare maggiormente di quello che vede mia figlia: nel loro vedere puro i piccoli capiscono immediatamente cosa è giusto o sbagliato, ma noi grandi facciamo fatica ad affidarci alla loro naturale capacità di leggere gli avvenimenti» (nella foto sopra, da sinistra, Di Muccio, Caselli, Amodeo, Bottelli, Delfini e Frode).
N.T.