Paris Fashion Week: occhiali piccoli per capi abbondanti

Insieme all’ampio utilizzo dell’acetato, soprattutto nero, è una delle tendenze emerse all’ultima settimana della moda nella capitale francese, dove hanno sfilato le nuove collezioni per il prossimo autunno inverno

Settimana, anzi maxisettimana, perché di più di 7 giorni, dal 3 all’11 marzo, per la Paris Fashion Week, partita subito dopo quella milanese, con oltre cento eventi, di cui 72 sfilate, debutti di brand e di stilisti. Un panorama variegato con griffe top della moda, ma anche nuovi nomi ed ex emergenti ormai affermati. Creatività a ruota libera con proposte così importanti da rasentare l’Haute Couture. E non solo per la sera. Collezioni, comunque, che rientrano nel discorso della “nuova moda” che non deve vivere una sola stagione. Le forme sono in genere ampie, anche se non sono escluse tute attillatissime come da Balmain, che le completa con microgonne pieghettate. Le spalle sono mediamente più larghe e squadrate, anni 90. Ritorno massiccio della pelle. Così Hermès parte dal suo dna e non propone solo bomber, blazer e cappotti ma anche shorts in pelle. Ritorno pure della pelliccia, non sempre ecologica.

Applauditissima al Tennis Club, Chemana Kamali per Chloé con svariati giubbotti, trench e lunghi cappotti anni 70, in pelle bordati di pelliccia. Alcune modelle indossano grandi occhiali metallici con lenti colorate. Anni 70, con abiti drappeggiati da sirena, anche da Stella McCartney, che sfila in un avveniristico ufficio dalle maxivetrate con vista a 360 gradi su Parigi. Gli occhiali sono piccoli anche da vista, in acetato, quasi in voluto contrasto con le linee abbondanti dei capi. Stranamente piccoli, cat-eye o a goccia, l’eyewear di Schiaparelli (nella foto sopra) che alterna a silhouette fascianti, spalle importanti e un grande uso di frange. Neri in acetato gli occhiali da Chanel che sfila, come sempre, al Grand Palais dove la passerella è “tracciata” da una spirale nera. Solo occhiali neri da Valentino, nella prima, attesissima sfilata di Alessandro Michele, che sceglie come location i bagni pubblici.

Molto presente l’eyewear da Tom Ford (nella foto principale), con il nuovo direttore creativo Haider Ackermann, che ha sfilato anche con l’uomo. In acetato nero, prevalentemente con lenti dello stesso colore, di forma squadrata o leggermente a fascia, di dimensioni misurate. Anni 50 l’eyewear, bianco o nero di Hamza (nella foto sopra, a sinistra), brand rumeno al suo debutto a Parigi ma già ben distribuito nel mondo. Perfetto per accordarsi alle maglie con bustier trompe-l’oeil. Occhiali da vista anche da Miu Miu in una collezione caratterizzata da abbinamenti cromatici a sorpresa. Occhiali da vista, ma con lenti leggermente colorate, da Romeo Gigli (nella foto sopra, a destra), con la direzione creativa di Alessandro De Benedetti, che s’ispira alle eroine dei thriller di Hitchcock e al dandy di Paul Verlaine. A chiudere la settimana Saint Laurent, che in un salone ovale rivestito di marmo fa sfilare abiti e completi in una sinfonia di colori accesi, con occhiali esclusivamente da sole e solo neri. A precederlo, al debutto alla Paris Fashion Week, Burc Akyol, francese di origini turche con apprendistato da Dior e Balenciaga. Camicie e abiti con giochi di drappeggi e asimmetrie, accessoriati con occhiali a specchio.

Luisa Espanet

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