È terminata domenica scorsa la settimana della moda parigina, con griffe di punta in primo piano, tra cui quella di Lvmh e la sua ampia proposta di sunwear. Dopo Milano, si chiudono così gli show dedicati alle collezioni maschili autunno inverno 2020-21
Parigi è sempre più punto di riferimento anche per la moda maschile. E non solo per la durata della fashion week, cinque giorni, o per i nomi in calendario. Lo dicono l’affluenza e le tendenze forti emerse, sovente non allineate con quelle delle altre settimane della moda. Determinante la presenza di personaggi di spicco. Come il direttore artistico di Louis Vuitton, Virgil Abloh, americano dell’Illinois, classe 1980, laurea in ingegneria e in architettura, artista e icona di stile. Dopo un periodo, che definisce di disintossicazione dalla moda, torna sulla passerella con capi impostati alla completa libertà che stravolgono “i codici di abbigliamento del vecchio mondo”. Come spiega nel suo vocabolario. Tutto con attenzione a sartorialità e comfort. In collezione montgomery, cappotti con allacciature particolari, abiti con pantaloni affusolati e giacche aderenti. I modelli hanno sfilato al Jardin des Tuileries con zaini e borse, tra forbici e altri elementi dell’artigianato ingigantiti. Molti gli occhiali, tutti da sole, per la maggior parte con lenti specchiate e montatura in sintonia con gli outfit. Occhiali anche da Berluti, che ha puntato sulla maglieria e sui parka, pezzo di tendenza proposto coloratissimo, come colorata era l’intera collezione. Occhiali da vista da Viktor & Rolf Mister Mister, firmati Viktor & Rolf Vision, per i modelli in abiti dal taglio ineccepibile, in tessuti con stampe inedite (nella foto, da sinistra, Louis Vuitton e Viktor & Rolf Mister Mister).