C’è sempre qualcosa di magico nella notte di Hollywood che va oltre i film, gli attori, i premi. Si torna a sognare, ma si lanciano anche le tendenze e si registrano i cambiamenti e le rivoluzioni del cinema. E poi si guarda la moda, si copiano gli stili, si ammirano i gioielli e le montature
Quest’anno ha spiazzato il premio a Mahershala Ali, già al suo secondo Oscar come migliore attore non protagonista per Green Book (il primo è stato due anni fa per Moonlight). Sul palco è salito un fiero afroamericano con scintillanti occhiali aviator, un berretto nero, uno stile forte, che ha sottolineato la determinante presenza del “black power” durante tutta la cerimonia degli Oscar. E Green Book ha continuato a vincere ribaltando tutti i pronostici: miglior film e miglior sceneggiatura. “Un film sull’amore che supera le differenze”, lo ha definito il regista Peter Farrelly, ma anche una pellicola che ha suscitato le ire e le proteste di Spike Lee, in occhiali viola (di Jacques Durand, marchio di proprietà di Punto Ottico Humaneyes, dalla cui pagina Facebook è tratta la foto, ndr) completo in linea, stizzito per questa scelta così tradizionalista. Un’altra tendenza importante quest’anno agli Oscar è stato il grande omaggio al rock e ai film musicali. Non si possono dimenticare gli storici occhiali di Freddie Mercury nel film Bohemian Rhapsody, portati con entusiasmo da Rami Malek, che ha vinto il premio come migliore attore protagonista. Molte emozioni anche durante l’ascolto di Bradley Cooper e Lady Gaga per la performance dal vivo di Shallow, che ha vinto l’Oscar per la migliore canzone nel film A star is born.
Rosaria D’Amico