I to Eye, otto mesi in tandem per raccontare la cecità

È il progetto in cui si cimenterà da marzo Davide Valacchi, non vedente da quando aveva 9 anni, che insieme a due amici pedalerà da Roma a Pechino su una bici a due posti (nella foto, tratta dal sito di Eppela) per portare in diverse parti del mondo un messaggio di integrazione

Il viaggio si snoderà attraverso tredici paesi e due continenti per ben 16 mila chilometri: Valacchi, 28 anni, lascerà il 1° marzo Bologna, dove vive e studia, e insieme al suo amico Michele, 37 anni, partirà su una bici a due posti alla volta della Cina, che raggiungerà tra fine ottobre e inizio novembre. Una lunghissima pedalata che a giugno prevede un cambio pilota a Teheran, dove Samuele, venticinquenne, subentrerà a Michele. Tutte le tappe di questo viaggio, patrocinato da Unione Ciechi e Fispic, Federazione sport per ipovedenti, verranno raccontate attraverso il canale Instagram e la pagina Facebook del progetto I To Eye. E per riuscire ad arrivare a destinazione coprendo tutte le spese impreviste, come manutenzione del tandem, visti d’ingresso o eventuali spese mediche, i tre ragazzi hanno avviato una raccolta fondi, attraverso la piattaforma di crowfunding Eppela.
L’avventura sarà costellata di incontri. «L’esperienza mi ha insegnato che un tandem può essere un potente mezzo di inclusione sociale per chi ha problemi alla vista, abbattendo alcune delle barriere imposte dalla disabilità – spiega Valacchi illustrando il progetto su Eppela - Raccontare e farci raccontare sono i nostri obiettivi: lo scambio di idee ed esperienze è la prima motivazione che ci spinge a intraprendere questo viaggio, con la speranza di smuovere gli animi rispetto alle possibilità che un disabile può avere nella vita. Entreremo in contatto con associazioni e federazioni che in ogni paese gravitano attorno al mondo dei non vedenti, cercheremo di capire come la disabilità visiva possa inserirsi nei diversi contesti sociali e culturali che incontreremo».
(red.)

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