È morto a Roma lunedì scorso il popolare conduttore televisivo: una persona garbata, sorridente e sobria, mai scomposta e sguaiata. Come le montature che portava, sempre discrete e “dentro le righe”
Fabrizio Frizzi aveva solo 60 anni, se n’è andato a causa di un’emorragia cerebrale, dopo che già era stato colpito da ischemia lo scorso ottobre. E come testimoniano l’ondata d’affetto, il dolore e la commozione sincera non solo delle tante persone famose che lo conoscevano, ma soprattutto dei perfetti sconosciuti che lo guardavano dagli schermi tv, è come se ne fosse andato un amico. Uno di casa, con cui tutti i giorni si trascorreva un po’ di tempo spensierato. Per circa 40 anni Frizzi infatti è stato il volto di tante trasmissioni, diventando “compagno” di intere generazioni: dalla tv dei ragazzi all’inizio degli anni 80, con programmi come il Barattolo, Tandem e Pane e marmellata, fino a Scommettiamo che e all’Eredità, passando per la recitazione nello sceneggiato Non lasciamoci più, il doppiaggio di cartoni animati come Toy Story e la conduzione di tante edizioni di Miss Italia.
Anche la solidarietà ha fatto parte della sua lunga carriera: donatore di midollo, ha condotto a lungo la Partita del Cuore e per oltre 10 anni la maratona Telethon, per raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie genetiche rare. Sempre con lo sguardo sorridente e bonario dietro gli occhiali che sovente lo accompagnavano, anche se per lungo tempo lo abbiamo visto senza perché, come si accenna su alcuni siti, si era sottoposto alla chirurgia refrattiva: da ragazzo studioso, le montature negli anni Ottanta erano ampie e squadrate, via via sono divenute più piccole, cerchiate in metallo e tondeggianti, o rettangolari e scure, blu o nere, quindi rimless, anche in tempi più recenti (nella foto, tratta da corriere.it). Ma sempre solide e rassicuranti. Come era lui.
(red.)