È morto il 24 agosto a 83 anni l’attore di culto di Pupi Avati, che lo scorso maggio aveva festeggiato settant’anni di carriera. Oltre cento i film interpretati. Alla Mostra del Cinema di Venezia, oggi al via con la 76esima edizione, era stato premiato due volte
Bastava una descrizione con pochi tratti perché tutti riconoscessero Carlo Delle Piane e i personaggi indimenticabili che aveva portato sullo schermo. Viso magro e affilato, naso storto, così da quando a dieci anni una pallonata gli aveva rotto il setto nasale, grandi occhi un po' a palla filtrati da occhiali, piccoli, tondi, che fuori dalle scene portava spesso scuri. La sua carriera era iniziata per caso a 11 anni, quando era stato scelto fra i banchi di scuola per la parte di Garoffi in Cuore di Duilio Coletti e poi era continuata frenetica, con registi e partner famosi, da Totò ad Aldo Fabrizi, da Steno a Monicelli, da Sordi a Gassman, da Vadim a Polanski. Con l'interruzione di un anno per un grave incidente nel 1973 che lo aveva ridotto in coma per un mese. Era stato Pupi Avati a richiamarlo e a lui era rimasto legato per anni. Con Avati aveva interpretato, tra gli altri, il timido e goffo professore innamorato della bella collega di Gita Scolastica, per cui aveva ricevuto il premio come miglior attore a Venezia nel 1983 o ancora l'avvocato giocatore di poker di Regalo di Natale, Coppa Volpi nel 1986. Un ruolo quello dell'innamorato senza speranze che era stato di nuovo suo in Tickets del 2005. Il film a episodi, nonostante fosse diretto da tre eccelsi maestri, Olmi, Kiarostami, Loach, non aveva riscosso grande successo. Ma chi l'ha visto difficilmente può dimenticare nell'episodio di Olmi la tenera, struggente figura di quel professore con berretto, impermeabile, occhialini metallici (nella foto, tratta dal Corriere della Sera) e sguardo adorante per la giovane assistente, una deliziosa Valeria Bruni Tedeschi.
Luisa Espanet