Ottica Marchesi: quando la tradizione è di tendenza

Lo storico negozio di via Solferino a Milano è stato protagonista nei giorni scorsi, insieme a Ottica Chierichetti e Foto Veneta Ottica, di un servizio sulle pagine locali del Corriere della Sera dedicato alle ottiche vintage della città

Un portaritratti con la foto in bianco e nero di Mastroianni, con gli occhiali, una cassettiera da laboratorio da cui fuoriescono montature e un vecchio apparecchio per marchiare. Questo compare in una delle vetrine dell’Ottica Marchesi (nella foto). Non è un allestimento a effetto ma racconta di un negozio storico, diventato un’istituzione per Milano. È in via Solferino dagli anni 70, ma esisteva come laboratorio e poi come vendita al pubblico, nel cortile interno, dal 1959, quando fu aperto da Angelo Marchesi. Ma non è certo il gusto per il vintage o il fatto che i modelli siano repliche, attualizzate, di quelli del passato che ha decretato la sua notorietà. La tradizione è importante perché assicura la continua attenzione alla qualità e quindi al cliente. «Non possiamo lasciare uscire dal negozio nessuno con un modello che gli stia male - dice a b2eyes TODAY Guido Marchesi, figlio di Angelo che, con la sorella Sofia, gestisce l’ottica - La nostra clientela, femminile al 70 per cento, al momento di scegliere dice “fate voi”, affidandosi a noi completamente».

Gli occhiali proposti sono modelli unici disegnati in laboratorio e prodotti da artigiani del Bellunese. Sono circa una quarantina, sviluppati in diversi colori e tutti possono essere da vista o da sole. Tra i più venduti Brera, con Scala i modelli storici, anche se continuamente rivisti. Tanto da essere di tendenza come tutti quelli esposti. Un’altra testimonianza dell’importanza per Ottica Marchesi di essere al passo con i tempi l’allestimento dell’altra vetrina, simile a un’installazione d’arte, con i pali cui sono appesi gli occhiali e le scaffalature all’interno ispirate alla famosa libreria Veliero di Franco Albini.

Luisa Espanet

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