Sia prima sia a seguito del decreto del 22 marzo le aziende del comparto lenti hanno adottato misure per mantenere l’operatività e supportare gli ottici italiani
Essilor ha reso noto che i servizi aziendali essenziali, quali customer service, produzione lenti, logistica e montaggio sono garantiti. Per ciò che riguarda in particolare le lenti, le forniture di quelle rx «sono presidiate facendo leva sull’estesa rete di siti produttivi esteri», specifica una nota dell’azienda oftalmica, in cui si sottolinea come le attività di costruzione lenti rx dello stabilimento italiano di Milano, che sono cessate il 19 marzo, restano sospese sino al 3 aprile. Rimangono invece operative nel capoluogo lombardo la gestione delle lenti di stock pronte a magazzino, le attività di logistica per consentire le spedizioni, quelle di sagomatura e montaggio. «Ogni attività continua a essere svolta con priorità alla tutela della salute dei collaboratori e nel rispetto delle misure preventive previste, tra cui smart working per le tipologie di lavoro possibili, minimizzazione e compartimentazione delle risorse che accedono al sito produttivo milanese, adozione delle protezioni individuali e delle distanze previste, stop alle attività che prevedono spostamenti sul territorio», aggiunge il comunicato.
Quanto a Zeiss, «la produzione della divisione Sunlens a Castiglione Olona è stata sospesa il 23 marzo sino al 3 aprile - fanno sapere dall’azienda a b2eyes TODAY - Per ciò che riguarda invece la produzione di lenti oftalmiche, questa avviene principalmente in Germania oltre che in altri siti esteri, per cui a livello operativo continuiamo a supportare gli ottici italiani mantenendo attivi come la scorsa settimana, con orari ridotti, i diversi servizi quali fornitura lenti a stock e rx, customer service, assistenza e montaggio». Oltre a quella centrale di Castiglione Olona sono operative le sedi di Roma e Catania, in cui tali servizi sono stati centralizzati e dove vengono osservate, per le mansioni che non si possono svolgere in modalità di smart working, tutte le prescrizioni e le norme previste per la tutela dei lavoratori, dal numero ridotto all’impiego dei dispositivi di protezione individuale, sino al rispetto delle distanze interpersonali e così via.
Anche in Hoya si continua a lavorare, pur con ampio uso di smart working e nella piena tutela della salute e sicurezza di tutti. «Ci risulta che circa il 30-40% dei centri ottici italiani siano operativi per la gestione di emergenze: da lunedì 23 marzo il servizio nazionale di Hoya è garantito dalla sede di Garbagnate Milanese e dalle filiali di Roma e Catania, dove viene effettuata la sagomatura di lenti di serie, mentre le lenti di ricetta sono al momento garantite dal network internazionale, per limitare al massimo la presenza di persone nei laboratori italiani», spiega una nota dell’azienda.
«In questa situazione di epocale emergenza, che progressivamente si sta allargando a tutto il mondo, la nostra primaria preoccupazione è la salute delle nostre collaboratrici e collaboratori: abbiamo attivato tutti i protocolli previsti dalle autorità e anche quelli aziendali, che in molti casi sono ancora più restrittivi, per garantire sicurezza e il massimo possibile della tranquillità, soprattutto per quei collaboratori che per le caratteristiche specifiche della attività svolte devono fisicamente essere presenti negli stabilimenti e nei laboratori». È quanto si legge in una nota di Rodenstock, che ha attivato anche le soluzioni di “lavoro agile”, «per salvaguardare i lavoratori e garantire il servizio ai nostri centri ottici, che operano in situazioni di disagio e rischio fornendo un servizio importante al paese - prosegue il comunicato - Anche il laboratorio centrale di Milano è attivo e funzionante, sempre nel rispetto delle disposizioni governative e regionali, per poter supportare i nostri clienti. A livello produttivo i nostri stabilimenti, nello specifico quelli europei, proseguono le attività produttive, adattandosi alle imprescindibili esigenze di sicurezza necessarie: il calo generale del traffico, che si riflette ovviamente sul flusso degli ordini, impone una riorganizzazione del lavoro sempre con l’obiettivo di garantire un alto livello di servizio e la qualità massima del prodotto. Il nostro customer service opera in modalità di home office, per coprire le richieste su tutto il territorio nazionale. Anche la presenza del laboratorio e della piattaforma di montaggio sono riorganizzate in modo adattivo alle esigenze del mercato».
Anche Ital-Lenti «sta garantendo tutti i propri servizi di produzione, customer service, logistica e montaggio lenti, naturalmente nel massimo rispetto delle normative, con particolare attenzione alla tutela della salute dei nostri collaboratori - spiega una nota dell’azienda bellunese - Per questo abbiamo centralizzato quanto più possibile tutti i servizi presso la nostra sede in Alpago, chiudendo momentaneamente le filiali regionali: comunque, grazie all’utilizzo dello smart working possiamo garantire tutti i servizi di assistenza, marketing e consulenza tecnica, sia telefonica sia via email, su tutto il territorio nazionale».
In Shamir, già dalla settimana scorsa, l’operatività è centralizzata su Padova, dove vengono dirottati gli ordini che arrivano dalle sedi di Bergamo e Napoli e che così, precisano dall’azienda al nostro quotidiano, diventa polo unico di fabbricazione e distribuzione per tutta Italia. «La produzione è aperta per lo stock tutti i giorni, per la ricetta in forma ridotta a giorni alterni e così pure per i montaggi e le telesagomature - aggiungono da Shamir - Per la ricezione ed evasione ordini siamo totalmente operativi, in base ai volumi». È stato ridotto il personale attivo e l’amministrazione e gli uffici sono chiusi ma si opera in modalità smart working.
(red.)