Fashion week, la selezione premia i saloni

A Milano sembrano tornati a funzionare, specie per l’export, visti i dati di White (3% per cento di visitatori in più del 2018 e 9% in più di buyer stranieri) e Super (5.800 buyer da 50 paesi). Con un ruolo di estrema nicchia per l’eyewear

La formula vincente è la selezione degli espositori, che anche se piccoli devono essere di livello per rappresentare una vetrina di servizio per i compratori. White punta sempre più sulla sostenibilità con la presenza di Matteo Ward, direttore artistico dell’Hub GIVE A FOKus e l’installazione dei creativi di Drawlight sulla tracciabilità della filiera. Per gli occhiali non esiste uno spazio dedicato e sono meno. Nell’ex Ansaldo, a Mr.Boho e Pagani si è aggiunto Alsteca, mentre nel salone centrale ci sono Spektre Eyewear e Glassing. Super, diramazione del Pitti Immagine di Firenze, anche se con piccoli espositori è sempre più attento al livello e sempre meno “mercatino”. L’eyewear è solo da Queboo, che propone accessori vari, tra cui appunto gli occhiali Barner con lenti che proteggono dalla luce blu nociva e quelli in plastica riciclata di CHPO, marchio svedese.

Pieno di sorprese quest’anno e con più espositori il Fashion Hub Market di Camera della Moda. Tra questi il brand di occhiali Percy Lau di Hong Kong fondato nel 2013 da Percy Lau, fra i trenta imprenditori sotto i trent’ anni selezionati da Forbes in Asia, con una collezione molto design: modelli divisi in tre parti, a triangolo o sottili per sottolineare il make up. Altro marchio eyewear Delirious di Marco Lanero che, oltre agli occhiali, propone un vinile con una compilation di brani selezionati e occhiali maschera da deserto collegati a una Tagelmust, la striscia di cotone tradizionale copricapo dei Tuaregh (nella foto).

Luisa Espanet

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