Il dispositivo di punta dell’azienda di Scandicci sarà ancora protagonista al salone milanese, insieme a un panel di speech per i professionisti della visione italiani
Una notevole quantità di funzioni per l’analisi del film lacrimale, per l’acquisizione di immagini ad alta risoluzione e per l’applicazione delle lenti a contatto rigide e ortocheratologiche: è una delle caratteristiche che distinguono Antares (nella foto), il topografo corneale a riflessione ottica con disco di Placido di CSO. «L’acquisizione topografica della superficie anteriore della cornea è estremamente rapida, grazie a un sistema di autofocus – spiega a b2eyes TODAY Luciano Sassano, responsabile commerciale di CSO – La visualizzazione delle mappe topografiche e aberrometriche della cornea è immediata e organizzata sullo schermo in base alle preferenze dell’operatore, per velocizzare il lavoro quotidiano».
Mido 2019 sarà l’occasione per ribadire le funzionalità di Antares che, completamente integrato con la topografia della superficie anteriore della cornea, effettua la misura della pupilla in condizioni scotopiche, mesopiche, fotopiche e in modalità dinamica. Dispone, inoltre, di un database contenente un’ampia selezione di modelli di lenti a contatto per simularne l’applicazione. Infine, grazie alle proprietà di integrazione del software Phoenix con vari dispositivi, Antares può essere associato con la lampada a fessura CSO, per una valutazione oggettiva della superficie oculare dell’utente e l’acquisizione di immagini ad alta risoluzione.
A supporto dei professionisti della visione CSO ha organizzato per Mido, presso il proprio stand, tre speech di mezz’ora l’uno nella mattinata di sabato 24 febbraio, replicati poi nel pomeriggio, di Antonio Calossi, Mauro Frisani e Fabrizio Zeri: l’uso della Scheimpflug Camera Sirius nella contattologia, l’importanza della lampada a fessura digitale e la valutazione del film lacrimale con metodi non invasivi sono gli argomenti che verranno approfonditi dai tre esperti.
(red.)