Il punto vendita del comune siciliano ha organizzato per il secondo anno consecutivo un evento legato al territorio: nel 2017 una mostra e, nel dicembre scorso, la presentazione di un volume di storia locale
Giuseppe Basile è molto legato alla sua città, Giarre. Un amore nato quando l’ottico siciliano era studente, tanto da decidere di fondare un’associazione culturale no profit, attiva da dodici anni, che riunisce, sin dalle origini, appassionati della cultura ionica. «Ionia era il nome della città che in epoca fascista riuniva i comuni di Giarre e Riposto, quest’ultimo uno dei porti più importanti della Sicilia: la storia della nostra terra è affascinante proprio per gli eventi e le persone che si sono avvicendate nei vari periodi – spiega a b2eyes TODAY il professionista siciliano – L’anno scorso abbiamo realizzato nel nostro centro ottico un evento per mostrare, attraverso stampe e cartoline, le diverse fasi del nostro passato: l’iniziativa ha avuto un riscontro ottimo». Interesse che ha generato il desiderio di continuare su questo filone. «Per il secondo anno consecutivo, durante le recenti festività natalizie abbiamo ospitato la presentazione di un libro basato sugli ultimi trecento anni delle nostre terre, Ionia, di Mario Cavallaro, avvocato della zona, suscitando il larghissimo interesse della cittadinanza, del numeroso pubblico presente (nella foto) e dei media dell’area ionico etnea: la partecipazione numerosa e attiva a un’iniziativa ancora insolita rispetto alle abitudini locali e non solo, che ha messo assieme profit e no profit, ha dato prova di quanto e come il commercio possa andare oltre il mero scambio e generare valore sociale e umano», dice ancora Basile, che sottolinea, inoltre, come l’incremento del traffico nel centro ottico abbia influito in maniera positiva anche sul business.
L’ottico siciliano ha spiegato che in serbo c’è la volontà di proseguire in tale direzione con manifestazioni e iniziative di arte e cultura che lo vedranno ancora collaborare con professionisti, terzo settore e mondo della cultura, nella convinzione che questa dimensione sia parte integrante della vocazione dell’imprenditore.
F.T.