Li ha espressi Gabriele Marra, docente di Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, in occasione dell’evento che si è svolto il 21 maggio all’Ipsia Benelli e che ha coinvolto una sessantina di persone, tra studenti dell’istituto professionale marchigiano, avvocati, odontotecnici e, in numero molto più contenuto, ottici
Come si legge in una nota degli organizzatori, a conclusione dei lavori di “Abusivismo sanitario: cosa cambia con il Ddl Lorenzin?” Marra «ha evidenziato i punti più critici della “riforma Lorenzin”, con particolare riguardo ai profili di costituzionalità delle pene comminate». Al docente dell’ateneo di Urbino si sono affiancati gli avvocati bolognesi Gemma Gasponi e Silvia Pari, che hanno analizzato la giurisprudenza relativa alle categorie interessate dall’evento e portato casi pratici, alcuni dei quali nella provincia pesarese: si è evidenziata soprattutto la differenza di trattamento, in termini di pene, tra l’abusivismo in ambito sanitario e quello relativo ad altre professioni. A sua volta un altro legale, Marco Vitali, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Pesaro, ha sottolineato che «da sempre ci sono aree di contrasto tra quello che possono e non possono fare ottici e odontotecnici e quanto è invece riservato a oftalmologi e odontoiatri: problema che si pone in ogni laboratorio di odontotecnica e in ogni attività di ottica», precisa il comunicato. Infine Daniele Martinelli, presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani di Pesaro, «spesso costituitasi parte civile contro gli operatori finiti sotto processo, ha raccolto la volontà di confronto e apprezzato il taglio di analisi del convegno», ricorda la nota.
Chi è intervenuto in rappresentanza dell’area tecnica ha sottolineato come «la normativa professionale, risalente a un secolo fa, richieda urgente aggiornamento a seguito delle innovazioni tecnico-scientifiche - si legge nello stesso comunicato - In particolare il presidente di Federottica, Andrea Afragoli, ha evidenziato come la presenza di strumentazioni per le valutazioni relative alla misurazione della vista e all’applicazione delle lenti a contatto hanno dato adito a contestazioni. Vitali ha quindi mandato un messaggio al legislatore: a difesa del cittadino e della qualità del servizio è certamente necessario perlomeno ridefinire e attualizzare le mansioni di ottici e odontotecnici».
In platea erano presenti, tra gli altri, anche esponenti della Rete Nazionale delle Scuole di Ottica, giunti dall’Istituto De Amicis di Roma, Chiara Sartori (presidente di Assopto Pesaro), Franco Cesaroni (presidente dell’Ordine degli Odontoiatri di Pesaro), Silvana Della Fornace (responsabile territoriale Confartigianato Imprese) e Roberto Bornaccioni (presidente regionale Odontotecnici Confartigianato Marche). «Un punto risulta chiaro a tutti, cioè che la scuola è il naturale luogo di incontro di categorie professionali che condividono, come in questo caso, principi ma anche problematiche inerenti il lavoro: un ruolo che l’Istituto Benelli ha saputo assolvere», ha dichiarato Anna Maria Marinai, dirigente scolastico della scuola pesarese, che insieme a Paolo Traù, docente del corso di ottica, ha voluto e organizzato questo appuntamento, che potrebbe avere un seguito a ottobre, con un secondo convegno di rilievo nazionale (nella foto, una fase dei lavori al Benelli di Pesaro: da sinistra, Gasponi, Vitali, Marinai, Traù, Pari e, in piedi, Martinelli).
(red.)