È una delle caratteristiche delle nuove collezioni dell’azienda di eyewear, presentate in anteprima alla stampa martedì a Milano, che attraverso particolari insoliti mettono in luce l’essenza dei brand, soprattutto di quelli in licenza
Quasi impossibile parlare di tendenze comuni per gli occhiali di Luxottica dato che i brand, quasi tutti legati a maison di moda, hanno ognuno caratteristiche ben definite, che mantengono sempre. Si può parlare di elementi particolari o di dettagli diversi dal solito. Come le piccole borchie di gusto rock sulla montatura di Valentino. O le linee pulite, quasi essenziali per i modelli di Chanel, perfetti per la sua donna ipercontemporanea. Con cristalli e glitter gli occhiali di Miu Miu per quel gusto del lusso scintillante, da indossare anche di giorno. Meno inaspettato il motivo tappezzeria in velluto sui modelli di Prada. O le viti a vista, piuttosto che la stampa pied-de-poule su quelli di Ralph Lauren, che invece per Polo Ralph Lauren opta per il tondo.
Versace insiste con il simbolo della medusa sulle aste. Mentre Burberry non solo stampa il check tipico, ma nel modello di punta scrive sulle aste a grandi lettere il nome. Quasi in controtendenza. Dolce & Gabbana ricreano l’amato pizzo sull’acetato (nella foto). Emporio Armani propone la forma a farfalla per il sole e un tris di colori per i modelli da vista. Molto geometrici, ma colorati e innovativi quelli di Giorgio Armani. Michael Kors stampa disegni sulle lenti dei suoi occhiali metallici. Paul Smith mette i colori tipici del brand all’interno delle montature.
Le novità non mancano certo nei marchi di proprietà. Vogue propone la linea Tropical chic e la capsule collection di Gigi Hadid, dove il colore è protagonista. Da Oakley le aste sono intercambiabili e gli occhiali da vista trasparenti. Molti modelli da vista anche da Ray-Ban che introduce spunti colorati. Starck Eyes guarda al tecnologico e crea delle aste ruotanti a 360 gradi. Pur rinnovandosi entrambi, Alain Mikli resta fedele al gusto per il geometrico e Oliver Peoples continua con il vintage.
(Luisa Espanet)