Durante le tre giornate fiorentine, che si sono concluse lunedì, obiettivi diversi per professionisti con caratteristiche e storie diverse
Location perfetta per Arianna Foscarini, titolare di Ottica Foscarini a Thiene, in provincia di Vicenza. «Firenze è di forte ispirazione, rappresenta il bello, l’arte, l’architettura: quale città migliore di questa può ospitare un evento dedicato al design? – commenta a b2eyes.com l’ottica veneta – Per noi venire a DaTE è meraviglioso: ci permette di fare ricerca, di confrontarci con i colleghi. Ordini non ne facciamo, perché li chiudiamo sempre in negozio: in fiera veniamo con il cuore, non con la testa. E ben vengano più espositori, più brand: ogni ottico deve poter scegliere la propria strada e i brand che meglio lo identificano».
Salvo Marchi ha completato la tre giorni di DaTE: ha scritto ordini, finalizzato accordi con alcune aziende partner, ha fatto ricerca. «DaTE ha vinto la sfida che si era prefissato – afferma al nostro quotidiano l’ottico siciliano, la cui insegna familiare conta quattro punti vendita orientati al design, a Vittoria, Comiso, Acate e Ragusa – Per me è un solido punto di riferimento, anche se ho notato che la suddivisione in aree così come è stata predisposta non era molto chiara: avrei preferito una distinzione tra chi è produttore, chi designer e chi distributore del prodotto, avrebbe aiutato anche gli ottici alla prima esperienza al DaTE. Con questa edizione si è, però, perso in parte lo spirito con cui la manifestazione è nata: troppi marchi, troppi espositori, quindi meno esclusività e più massa».
Federico Brutti, titolare de L’Occhialeria di Arezzo, ha approfittato della vicinanza della location. «Sono stato alle edizioni milanesi di DaTE e chiaramente non potevo mancare a questa di Firenze – spiega a b2eyes.com il professionista toscano – Il nostro punto vendita ha una clientela molto trasversale per cui abbiamo un po’ di tutto, sia griffe sia occhiali di nicchia. Qui a DaTE vengo per curiosare, per scoprire nuovi prodotti, anche se spesso trovo i prezzi molto cari: credo che siano allineati al mercato europeo più che a quello nazionale e altrettanto spesso, pur mostrando interesse per un brand, mi sento rispondere che, per via di una distribuzione selezionata, ad Arezzo sono già coperti. In ogni caso l’evento è ormai un appuntamento da segnare in agenda, indispensabile per la nostra professione» (nella foto, di Francesco Guazzelli, uno scorcio di Date 2017).
F.T.